LA BUROCRAZIA È IN ATTESA ALL’USCITA DALLE SCUOLE MEDIE
Caro Schiavi, una recente sentenza della Corte di Cassazione ha condannato una scuola media a risarcire la famiglia di un alunno per la morte dello stesso. Giustamente il governo, e Renzi quale segretario del partito di maggioranza, si sono attivati per regolare la materia. Ma, a mio modo di vedere, non hanno perso il consueto, atavico italico vizio di complicare la vita ai cittadini.
È consolidata prassi ormai cinquantennale che i ragazzi delle medie, alla fine delle lezioni, tornino a casa da soli. La proposta di legge che dice? Che i ragazzi possono tornare a casa da soli solo se richiesto dai genitori. Vale a dire: è il cittadino onesto che deve provare la propria probità, non il disonesto che deve provare la propria innocenza. È la norma che deve chiedere espressamente di essere accettata, non l’eccezione che deve chiedere il rispetto delle proprie esigenze.
Ci troveremo, così, con centinaia di migliaia di famiglie che compileranno altrettante centinaia di migliaia di moduli inutili, consumando inutilmente tonnellate di preziosa carta, che sommergerà le segreterie scolastiche dove si perderanno centinaia di ore lavorative per spulciare quei pochi nominativi che non vogliono che il proprio figlio torni a casa da solo. Era così difficile scrivere una cosa del tipo: «Articolo unico. I minori che frequentano la scuola media inferiore, al termine delle lezioni, possono abbandonare la scuola da soli. Il personale della scuola tutto e le istituzioni scolastiche sono mallevate da ogni e qualsiasi responsabilità giuridica, amministrativa, civile e penale per qualsiasi infortunio o danno derivanti dall’applicazione del comma precedente, salvo che congiuntamente i genitori dell’alunno abbiano espresso parere contrario, in forma scritta o telematica secondo la normativa vigente, al citato comma».
Caro Ferrari, noi siamo specialisti nel complicarci la vita e nel caso della scuola stiamo facendo dei capolavori. Ma ricordi che è difficile mettersi d’accordo in un pollaio di opinioni, servono polso e buon senso, invece c’è un ministro che dice ai genitori «dovete farvene una ragione, tanto ci sono i nonni». Premesso che i nonni fanno tantissimo quando possono, questa non è una risposta. Io dico viva la sua proposta, perché una mamma e un papà sono in grado di valutare il grado di autonomia di un figlio: purtroppo cadrà nel vuoto, è troppo semplice.