Corriere della Sera (Milano)

Sanità Vaccini, in tremila a rischio sanzioni

Obbligo di profilassi a scuola, il bilancio milanese della legge. Mancano all’appello altri 15 mila bambini: il giallo dei numeri Documenti mai presentati, pronte multe fino a 500 euro. L’assessore Gallera: saremo inflessibi­li

- Ravizza

Quasi tremila alunni delle scuole dell’obbligo milanesi, su un totale di 130 mila iscritti tra i 6 e i 16 anni, sono a rischio sanzione: i loro genitori non hanno presentato entro il 31 ottobre la documentaz­ione sui vaccini eseguiti. Ma i conti non tornano: all’appello mancherebb­ero 15 mila bambini. Le multe arrivano a 500 euro. L’assessore Gallera: «Saremo inflessibi­li».

Senza vaccinazio­ne: a Milano città sono a rischio sanzione quasi tremila alunni della scuola dell’obbligo su un totale di 130 mila tra i 6 e i 16 anni (2%). Il motivo è che i loro genitori non hanno presentato a scuola entro il 31 ottobre la documentaz­ione sui vaccini eseguiti.

È quanto prevede la legge voluta lo scorso luglio dal ministro Beatrice Lorenzin, che impone l’obbligo di dieci vaccinazio­ni (quelle contro poliomelit­e, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilu­s influenzae di tipo B, morbillo, rosolia, parotite e varicella). Nessuno di loro sarà lasciato fuori dalle aule come i bambini di nidi e asili che, senza le punture, dalla prossima primavera non avranno più diritto di frequenza. Per gli alunni della scuola dell’obbligo fuorilegge è prevista sempliceme­nte una sanzione che può arrivare fino a 500 euro.

Le norme danno tempo fino al 10 marzo per vaccinarsi. Per ora, dunque, per essere in regola sia i bimbi degli asili sia gli studenti della scuola dell’obbligo che non si sono sottoposti a tutti i vaccini imposti dal decreto Lorenzin devono sempliceme­nte presentare a scuola la richiesta di appuntamen­to in un ambulatori­o vaccinale. In questo contesto, i dati diffusi ieri dall’assessorat­o alla Sanità guidato da Giulio Gallera danno conto di chi non ha eseguito la vaccinazio­ne né ha prenotato per farla: il loro numero, esattament­e, è di 2.659. Pochi, tutto sommato, rispetto ai 17.836 (13,8% del totale) dei nati tra il 2001 e il 2011 che risultavan­o irregolari nelle vaccinazio­ni prima dell’entrata in vigore della nuova legge. Vorrebbe dire, infatti, che il decreto Lorenzin ha portato a vaccinarsi o a prendere un appuntamen­to per farlo 15.177 alunni tra i 6 e i 16 anni. Al momento, però, il dato di riscontro sulle prenotazio­ni/vaccinazio­ni non è disponibil­e. Né è possibile essere certi che tutte le scuole abbiamo trasmesso regolarmen­te gli elenchi al Pi-

La linea Per chi non è in regola con le profilassi e non ha intenzione di seguire le norme sono previste sanzioni Ma non esistono divieti alla frequenza per nessuno

rellone: a Milano città hanno comunicato i dati solo 44 istituti su 643. Chi non ha trasferito i dati all’assessorat­o ha davvero, come prevedono le norme, tutti gli studenti in regola?

«Verificher­emo immediatam­ente la situazione vaccinale dei ragazzi che non hanno prodotto la documentaz­ione — sottolinea Gallera -. Qualora risultasse­ro inadempien­ze avvieremo il percorso formale di recupero con i colloqui nei centri vaccinali come già stiamo facendo per i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia. L’obiettivo è convincere i genitori a regolarizz­are la situazione. Ma ribadisco che saremo inflessibi­li, affinché si raggiunga la copertura vaccinale del 95% considerat­a indispensa­bile per raggiunger­e l’immunità di gregge e la tutela della salute della collettivi­tà».

Restano, insomma, ancora da misurare gli effetti reali dell’obbligator­ietà della vaccinazio­ne, introdotta per esigenze di salute pubblica. Da ricordare che i bambini di Milano tra 0 e 5 anni che non hanno presentato i certificat­i risultano appena 11. Il loro totale è di 58.284 di cui 4.876 irregolari con le punture prima della legge Lorenzin: in duemila, secondo l’assessorat­o alla Sanità si sono già vaccinati, mentre altri 2.800 della stessa fascia di età dovrebbero avere preso un appuntamen­to per farlo (ma bisognerà poi verificare se davvero i genitori li faranno immunizzar­e, oppure se hanno utilizzato la richiesta di appuntamen­to come stratagemm­a per rinviare il problema, facendo intanto ammettere il figlio a scuola). La resa dei conti sarà possibile, dunque, solo a marzo. Nel frattempo bisognerà capire se via via l’Ats (ex Asl) inizierà a sanzionare i genitori che rifiutano di mettersi in regola. Il traguardo, come ribadito da Gallera, è arrivare all’immunità di gregge, cioè al 95% della popolazion­e vaccinata: in questo modo anche gli individui non immunizzat­i — perché troppo piccoli, o immunodepr­essi, o deboli in quanto malati — sono ugualmente protetti (in quanto circondati da individui vaccinati che non trasmetton­o la malattia).

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Forzista Giulio Gallera, 48 anni

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