Corriere della Sera (Milano)

Ksenia nel Giardino di Dodin

Il grande regista russo punta sulla Rappoport per un Cechov travolgent­e

- Claudia Cannella

Tanto Cechov abbiamo potuto vedere al Piccolo con la firma registica di Lev Dodin. «Platonov», «Zio Vanja», «Tre sorelle» e anche, nel 1998, un «Giardino dei ciliegi», ultima opera teatrale del grande autore russo, che debuttò a Mosca nel gennaio 1904, appena sei mesi prima della sua morte. Ora Dodin, con il «suo» Maly Teatr di San Pietroburg­o, ci ritorna, con un nuovo allestimen­to, in scena allo Strehler, che per l’occasione inaugura una nuova illuminazi­one, da questa sera a domenica (giov. e sab. ore 19.30, ven. ore 20.30, dom. ore 16, largo Greppi, € 40-32, in russo con sovratitol­i in italiano).

Grande attesa. Anche perché il ruolo della protagonis­ta, Liubòv, che fu di tante divine, Valentina Cortese in testa, tocca oggi a una delle sue attrici predilette, la magnifica Ksenia Rappoport, anche apprezzata interprete cinematogr­afica. È lei la matriarca di una famiglia di proprietar­i terrieri decaduti, costretta a tornare frettolosa­mente da Parigi per tentare di salvare la tenuta, destinata a un’asta per sanare i debiti. «È una tragedia che Cechov scriveva con le armi della comicità — dice Dodin — legata al suo tempo in modo profetico, perché composta 14 anni prima della Rivoluzion­e d’ottobre. Ma riguarda anche l’oggi. Anche noi abbiamo vissuto grandi cambiament­i e ne stiamo aspettando altri. La grandezza di Cechov, che lo rende un genio contempora­neo, è la capacità di tracciare delle leggi temporali, intreccian­do storia politica, sociale e psicologia dei personaggi. Ci sono sempre due forze in lotta (Liubòv e Lopachin), ma sarà la terza a vincere, quella dei rivoluzion­ari bolscevich­i». Una forza che travolgerà probabilme­nte anche il momentaneo “vincitore”, il ricco mercante Lopachin, un tempo figlio di servi della gleba, che acquisterà la tenuta per edificare su quel terreno villette per futuri villeggian­ti. Un segno dei tempi, che senza difficoltà ci può far pensare alle speculazio­ni degli oligarchi russi di oggi. Domani, alle ore 18, al Teatro Studio Melato, Dodin parteciper­à all’incontro «Strehler e Cechov», coordinato da Fausto Malcovati.

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Intensa Ksenia Rappoport e Igor Chernevich nel «Giardino dei ciliegi», proposto in lingua russa

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