ACQUISTI ONLINE PREGI (E DIFETTI) DELL’ERA FUTURA
Il commercio online va a gonfie vele. L’Osservatorio del Politecnico ci fa sapere che le vendite sono cresciute nell’ultimo anno del 17 per cento, un mercato che sfiora i 24 miliardi di euro. Che cosa acquistiamo online? Innanzitutto viaggi, turismo e vacanze. Poi, con percentuali rilevanti: prodotti alimentari, mobili, abbigliamento e strumenti elettronici. Se chiedete agli esperti le ragioni di questo successo vi risponderanno citando la convenienza, ossia i prezzi vantaggiosi; e il fatto che si fa la spesa senza muoversi da casa. Già, ma è proprio il secondo motivo che autorizza qualche perplessità. Prendiamo il vestiario: che fa l’acquirente, rinuncia a verificare di persona, a «toccare» il pantalone, la gonna, il cappotto o la camicia che vuole acquistare? Dubbio legittimo, dicono i frequentatori dell’ecommerce. Però la scelta è ampia, le marche sono tutte note e se per caso l’acquisto si rivela una fregatura il cliente la racconta sullo stesso social network, e dunque pubblicità negativa. Ma gli alimentari? Ci fidiamo, tanto anche le verdure sono ormai in busta chiusa? Sì, replicano i tifosi dell’online: i cibi provengono dai supermercati, confezionati e firmati con tanto di nome e cognome della catena. Ragionamenti che non fanno una piega. Forse questi «ma» li pronuncia chi non riesce ad essere in linea con i tempi. Non lo so. Di sicuro anche il cliente oggi è cambiato.