Così il passato incontra il futuro
Apre oggi al pubblico il moderno museo interattivo di Villa Bernasconi a Cernobbio
A vederla dall’esterno sembra uscita dalle pagine illustrate di una fiaba, con la torretta sormontata da una cupola di ferro battuto; i cornicioni inghirlandati con fiori di loto, farfalle e palmizi; i graziosi balconcini e le vetrate colorate. Appena restaurata, la villa Bernasconi di Cernobbio è un piccolo gioiello liberty che evoca un mondo di sete, frange e lunghi fili di perle. Ma non è solo l’esterno a far sognare. Varcata la soglia, la fiaba si trasforma in un percorso interattivo di suoni e voci lungo le stanze che compongono il nuovo museo aperto da oggi al pubblico (ore 14-18; sab. e dom. ore 10-18; ingr. € 8/5; tel. 031.334.72.09).
A narrare la storia dell’edificio commissionato nel 1906 al giovane architetto Alfredo Campanini dal cavalier Davide Bernasconi, è la villa stessa, i suoi abitanti, la servitù e anche gli operai che lavoravano nelle floride Tessiture Bernasconi. Basta che il visitatore tocchi, apra, sposti gli oggetti. Quando sentite squillare il telefono al piano terra, potete alzare il ricevitore e la voce di Anna, che fu la padrona di casa, vi aggiorna sull’ultimo ricevimento dato in villa. Se aprite un cassetto dello stipo al piano superiore, conoscete le vite delle operaie; nella sala del pianoforte potete invece ascoltare la musica dell’epoca. E non è tutto perché il museo è in fieri e si modificherà continuamente anche grazie al contributo che continueranno a dare i cittadini. Alla fine è proprio questo metodo collettivo di recupero della memoria civica l’aspetto più interessante. La villa era infatti rimasta vuota e per riempirla (di spazio per le idee ce n’è ancora molto) sono stati coinvolti studiosi e ricercatori, ma anche tutti gli abitanti di Cernobbio che, con i loro ricordi, pezzi di tessuti, oggetti, foto, hanno ricostruito la storia della cittadina lacustre. Una cittadina cresciuta proprio intorno alla fabbrica dove gli operai avevano un villaggio e una scuola a loro dedicati tanto che ancora oggi l’asilo porta il nome Bernasconi. I ragazzi del liceo locale fanno da guide straordinarie e gli altri musei del territorio sono coinvolti con prestiti e iniziative.