E gli open day adesso fanno il tutto esaurito
Famiglie in ansia, istituti sotto pressione Prenotazioni e iscrizioni con il codice fiscale o l’anno di nascita
In tremila sono stati al Volta, altrettanti al Tito Livio e Cardano, quasi duemila al Vittorio Veneto e al Parini. Presenze record quest’anno agli Open day per la scelta delle superiori: le famiglie sono in ansia, i dirigenti scolastici fanno i salti mortali per distribuire le presenze su più date e turni. Molti istituti hanno introdotto l’obbligo di preiscrizione agli incontri, con richiesta di codice fiscale e anno di nascita dei ragazzi.
In tremila sono stati al Volta, altrettanti al Tito Livio e Cardano, quasi duemila al Vittorio Veneto e al Parini (il doppio rispetto all’anno scorso). Al Carducci scoppiava l’aula magna (sabato è stata allestita in fretta e furia un’altra stanza, e ciò nonostante alcuni genitori sono rimasti fuori). Ancora: mille persone al Beccaria, al Carlo Porta, al Vittorini, all’Einstein. Presenze record quest’anno agli Open day per la scelta delle superiori: «Molte più che l’anno scorso», dicono i dirigenti scolastici che fanno i salti mortali per distribuire le presenze su più date e turni. I numeri fanno ancora più impressione se si pensa che i posti disponibili per le classi prime del 2018-19 saranno circa duecento, anche nelle scuole più gettonate.
Molti istituti hanno introdotto l’obbligo di preiscrizione agli Open Day, con richiesta di codice fiscale e anno di nascita dei ragazzi: «Alle presentazioni vengono sempre più studenti che ancora frequentano la seconda media — spiega il preside del Volta Domenico Squillace —. Cerchiamo di dissuaderli, ma vengono lo stesso». Per la prima volta Andrea Di Mario, dirigente del Carducci, ha programmato una data ad hoc per i ragazzini del secondo anno. «Mai viste così tante persone», confermano Cristina Re del Vittorio Veneto, Domenico Guglielmo del Berchet e Amanda Ferrario del Tito Livio, che per l’indirizzo coreutico si è candidato come liceo quadriennale (si aspetta la risposta del Miur) e ha sezioni con potenziamento artistico e lingua cinese.
«Quattrocento in via Hajech e altrettante nell’altra sede», è il conto di Emilia Ametrano, dell’artistico Brera . «Il doppio dell’anno scorso», è ancora la voce di Susanna Bigari del Pareto. Da una parte cresce l’ansia dei genitori che già al secondo anno portano i figli in esplorazione, dall’altra le scuole hanno potenziato le «leve del marketing» e usano i social per attirare potenziale utenza. Il discorso vale anche per le medie: Massimo Barrella, preside dell’Istituto Cadorna, per l’Open Day della Matteo Ricci ha prodotto tre video pubblicati su Facebook, con centinaia di visualizzazioni. Risultato: «Sold out, oltre ogni previsione».
Al classico Manzoni i potenziali candidati hanno la possibilità di condurre esperimenti in laboratorio, al Parini per l’affluenza è stata aggiunta una settima data di presentazione e un altro giorno ancora è dato assistere a lezioni aperte. Conclude il preside Giuseppe Soddu: «Genitori e figli affrontano insieme questo rito, e lo vogliono dal vivo: quello che si legge sui siti e sulle pagine Facebook delle scuole a loro, giustamente, non basta».