Corriere della Sera (Milano)

E gli open day adesso fanno il tutto esaurito

Famiglie in ansia, istituti sotto pressione Prenotazio­ni e iscrizioni con il codice fiscale o l’anno di nascita

- di Elisabetta Andreis

In tremila sono stati al Volta, altrettant­i al Tito Livio e Cardano, quasi duemila al Vittorio Veneto e al Parini. Presenze record quest’anno agli Open day per la scelta delle superiori: le famiglie sono in ansia, i dirigenti scolastici fanno i salti mortali per distribuir­e le presenze su più date e turni. Molti istituti hanno introdotto l’obbligo di preiscrizi­one agli incontri, con richiesta di codice fiscale e anno di nascita dei ragazzi.

In tremila sono stati al Volta, altrettant­i al Tito Livio e Cardano, quasi duemila al Vittorio Veneto e al Parini (il doppio rispetto all’anno scorso). Al Carducci scoppiava l’aula magna (sabato è stata allestita in fretta e furia un’altra stanza, e ciò nonostante alcuni genitori sono rimasti fuori). Ancora: mille persone al Beccaria, al Carlo Porta, al Vittorini, all’Einstein. Presenze record quest’anno agli Open day per la scelta delle superiori: «Molte più che l’anno scorso», dicono i dirigenti scolastici che fanno i salti mortali per distribuir­e le presenze su più date e turni. I numeri fanno ancora più impression­e se si pensa che i posti disponibil­i per le classi prime del 2018-19 saranno circa duecento, anche nelle scuole più gettonate.

Molti istituti hanno introdotto l’obbligo di preiscrizi­one agli Open Day, con richiesta di codice fiscale e anno di nascita dei ragazzi: «Alle presentazi­oni vengono sempre più studenti che ancora frequentan­o la seconda media — spiega il preside del Volta Domenico Squillace —. Cerchiamo di dissuaderl­i, ma vengono lo stesso». Per la prima volta Andrea Di Mario, dirigente del Carducci, ha programmat­o una data ad hoc per i ragazzini del secondo anno. «Mai viste così tante persone», confermano Cristina Re del Vittorio Veneto, Domenico Guglielmo del Berchet e Amanda Ferrario del Tito Livio, che per l’indirizzo coreutico si è candidato come liceo quadrienna­le (si aspetta la risposta del Miur) e ha sezioni con potenziame­nto artistico e lingua cinese.

«Quattrocen­to in via Hajech e altrettant­e nell’altra sede», è il conto di Emilia Ametrano, dell’artistico Brera . «Il doppio dell’anno scorso», è ancora la voce di Susanna Bigari del Pareto. Da una parte cresce l’ansia dei genitori che già al secondo anno portano i figli in esplorazio­ne, dall’altra le scuole hanno potenziato le «leve del marketing» e usano i social per attirare potenziale utenza. Il discorso vale anche per le medie: Massimo Barrella, preside dell’Istituto Cadorna, per l’Open Day della Matteo Ricci ha prodotto tre video pubblicati su Facebook, con centinaia di visualizza­zioni. Risultato: «Sold out, oltre ogni previsione».

Al classico Manzoni i potenziali candidati hanno la possibilit­à di condurre esperiment­i in laboratori­o, al Parini per l’affluenza è stata aggiunta una settima data di presentazi­one e un altro giorno ancora è dato assistere a lezioni aperte. Conclude il preside Giuseppe Soddu: «Genitori e figli affrontano insieme questo rito, e lo vogliono dal vivo: quello che si legge sui siti e sulle pagine Facebook delle scuole a loro, giustament­e, non basta».

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Pienone Posti esauriti all’open day organizzat­o dal liceo Vittorio Veneto: all’appuntamen­to dedicato all’offerta formativa si sono presentati in duemila

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