La ricerca totale di Alvin Curran
La musica di Alvin Curran è un personalissimo paesaggio di suoni strumentali e ambientali catturati in quasi 60 anni di caccia musicale, dove coesistono la scrittura convenzionale, l’improvvisazione, la ricerca. L’ultima creazione del compositore nato nel 1938 a Providence, nel Rhode Island, attivo fin dagli anni Sessanta con installazioni sonore su larga scala, opere ambientali in cave, porti, caverne, laghi, performance solistiche con tastiere, suoni registrati, campionatori ed elettronica minimalista, che hanno influenzato artisti come Franco Battiato, è «From The Alvin Curran Fakebook - The Biella Sessions», un doppio cd che sarà presentato stasera al Teatro Out Off (via Mac Mahon 16, ore 21. Ing. 10/15). Irriverente e sperimentale, Curran ha dedicato la sua attività alla realizzazione di opere non commerciali come parte di una personale ricerca di future forme sociali, politiche e spirituali, e compone musiche con qualsiasi strumento. In questo caso si esibisce al piano, allo shofar (piccolo corno) e al computer, accompagnato dal trombonista e tubista Giancarlo Schiaffini, dal sassofonista Alipio Carvalho Neto e dal percussionista e vibrafonista Sergio Armaroli affiancati, in alcuni brani, dal contrabbassista Marcello Testa e dal batterista Nicola Stranieri. (P. Ca.)