Corriere della Sera (Milano)

«Finalmente la prima volta sul palco degli Arcimboldi»

Paola Turci agli Arcimboldi con un nuovo show

- Di Paolo Carnevale a pagina

Batte forte il secondo cuore di Paola Turci, quello astratto, dove regnano la passione, la spirituali­tà, la creatività, e quindi anche la musica. La 52enne cantautric­e romana che ha ripreso in mano la propria vita con entusiasmo dopo l’incidente del 1993, stasera si ripresenta a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, avvolta in una luce nuova. Non sarà una replica fedele dell’esibizione dello scorso maggio all’Auditorium, ma uno show diverso, nato dopo la recente pubblicazi­one de «Il Secondo Cuore New Edition», una ristampa dell’album omonimo con l’aggiunta di tre inediti. «Questo live lo aspettavo da molto», spiega. «Ho sempre sognato di suonare agli Arcimboldi dopo aver visto un coinvolgen­te show di Dalla e De Gregori».

Lo spettacolo si articola in tre parti. «La prima è centrata sull’ultimo disco, con i tre nuovi brani “Eclissi”, “Al posto giusto”, e “Off-line”, e scorre come un racconto autobiogra­fico. Poi ci sarà un momento acustico, più intimo, focalizzat­o sull’amore, e un finale elettrico, con una grande festa in cui celebro la mia vita artistica con le canzoni del passato».

Spinta dalla solita grinta, Paola Turci arriva a fine anno con più energia, grazie a una dieta ferrea e a un duro lavoro in palestra, ma anche alla forza del nuovo disco dedicato al padre. «Dopo la sua morte», ricorda, «sono successe molte cose belle nella mia vita e credo sia lui il regista di questa mia rinascita, finalmente libera dalle mie insicurezz­e. Prima ero molto dura con me stessa e questa autocritic­a feroce non mi portava bene. Quindi ho lavorato su di me e sulle cicatrici che mi facevano male. Ora mi guardo allo specchio con molta serenità». Oltre al tour, ci sono anche i nuovi impegni televisivi, come professore­ssa di canto di «Amici», il talent show di Maria de Filippi. «È un ruolo molto impegnativ­o», dice. «Visto dal di fuori sembra un programma sciocco, invece si lavora molto, si studia dalla mattina alla sera. E io lo sto vivendo con molta passione, perché non ho fatto scuola di canto, solo teatro».

Nei piani futuri a breve scadenza non c’è Sanremo, dove si è esibita per ben dieci volte. «Il festival mi ha dato molto», conclude la cantautric­e, «ma non bisogna abusarne. Un artista come Claudio Baglioni, che conosco e apprezzo molto, può fare solo bene. Ma anche Carlo Conti è stato un direttore artistico lungimiran­te. In mezzo a tutti i miei impegni presto ci sarà spazio per un nuovo disco e per un altro romanzo».

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Grintosa Paola Turci, 52 anni, romana. È professore­ssa di canto ad «Amici»

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