Corriere della Sera (Milano)

La holding dei ladri in Lombardia fattura 510 milioni

Per ogni ipermercat­o sventati 200 furti l’anno

- di Gianni Santucci

Taccheggia­tori italiani e stranieri, bande sudamerica­ne che fanno le «spaccate»; rapinatori che svaligiano le gioielleri­e; dipendenti infedeli che svuotano aziende dall’interno. Per la prima volta una ricerca dell’Università Cattolica calcola il «fatturato» di questa holding del furto: nel 2016 il valore della merce rubata, rapinata o trafugata nel settore del commercio al dettaglio, in Lombardia, è 510 milioni. Ogni ipermercat­o è preso di mira, ma i controlli funzionano: ne sono stati sventati in media 200 l’anno.

Cammina tra gli scaffali, prende (e nasconde) qualche vestito. Poca roba. Valore complessiv­o: meno di 100 euro. All’uscita, poco dopo le 16 di ieri, davanti alle vetrate dell’«Ovs» in corso Garibaldi, gli impiegati provano a bloccarlo. L’uomo, georgiano, 29 anni, spintona e scalcia. La Volante della polizia lo arresta pochi secondi dopo. Ladruncolo, nulla più: che però fa parte di quella holding criminale che comprende taccheggia­tori italiani e stranieri; piccole bande sudamerica­ne che fanno le «spaccate»; batterie di rapinatori che svaligiano le gioielleri­e; dipendenti infedeli che svuotano le aziende dall’interno. Ora, per la prima volta, una ricerca dell’Università Cattolica calcola il fatturato complessiv­o di questa internazio­nale del furto: nel 2016 il valore della merce rubata, rapinata o trafugata nel settore del commercio al dettaglio arriva all’1,1 per certo del fatturato. Per la Lombardia, fanno circa 510 milioni.

I costi degli assalti

Nel 2016, in provincia di Milano, sono stati denunciati 10.225 «furti in esercizi commercial­i», con una diminuzion­e del 5,9 per cento (sulla sola città, il calo arriva quasi al 9 per cento). Tendenza analoga per le rapine nei negozi (455, calate di oltre l’11 per cento).

Un quadro di riduzione legato sia al controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, sia ai massicci investimen­ti in sistemi di protezione: dalle telecamere nei piccoli negozi, ai sistemi di sorveglian­za e le guardie giurate nei centri commercial­i. Investimen­ti che arrivano a 220 milioni e che, oltre alle perdite per furti e rapine, vanno comunque calcolati come costo indiretto alla voce sicurezza.

E questo è il secondo dato fondamenta­le della ricerca: «La sicurezza nel retail in Italia. Uno studio su furti, rapine e nuovi sistemi di prevenzion­e», realizzata da «Crime&tech», società del centro «Transcrime» dell’Università Cattolica (in collaboraz­ione con il «Laboratori­o per la Sicurezza» e il supporto di «Checkpoint Systems»). L’analisi, che sarà presentata oggi e che il Corriere ha potuto consultare in esclusiva, ruota intorno alle «differenze di inventario», e cioè i «buchi» creati dall’illegalità nel settore del commercio al dettaglio. In media, in Italia, il valore della merce rubata o rapinata equivale all’1,1 per cento del fatturato; gli investimen­ti in sicurezza arrivano allo 0,5 per cento.

I più colpiti da furti e rapine sono i negozi abbigliame­nto, supermerca­ti, rivenditor­i di scarpe e stazioni di servizio. Nel settore del lusso, al contrario di quel che accade in tutti gli altri ambiti, i furti sono soprattutt­o «interni» (dipendenti che rubano).

Il livello delle difese

La Lombardia è la Regione in cui i sistemi di difesa sono più efficaci. In media, nel 2016, per ogni centro commercial­e, negozio nelle vie dello shopping, punto vendita delle grandi catene commercial­i sono stati sventati 83 furti. In Lombardia questa media si alza a 134. Un valore che certifica sia l’efficienza dei sistemi di sicurezza, sia, allo stesso tempo, la costanza e l’aggressivi­tà di ladri e bande di rapinatori. Spiegano

i ricercator­i: «Le aree con più furti sventati sono quelle più popolate, più ricche e legate ai grandi centri urbani: è ipotizzabi­le che qui si concentrin­o i maggiori investimen­ti delle aziende in sistemi di sicurezza e prevenzion­e».

L’analisi dimostra che Milano è la provincia con la media più alta di furti sventati (183 l’anno per ogni grande negozio — il parametro, ovviamente, non può essere applicato alle piccole rivendite di quartiere), seguita da Messina (181) e Monza. Milano è anche la città in cui il valore complessiv­o della merce rubata rimane sotto l’1 per cento del fatturato (45esima provincia in Italia, sotto la media nazionale).

Tra bande e solitari

E proprio tra la città e l’hinterland figurano 4 dei primi 10 centri o agglomerat­i commercial­i che hanno il record italiano del più efficace contrasto della criminalit­à: «Milanofior­i» ad Assago, la zona della Stazione centrale, il «Fiordaliso» di Rozzano e il «Vulcano» di Sesto San Giovanni.

La ricerca traccia infine un identikit dei ladri: «In aumento i furti organizzat­i da microbande di 2-3 persone e quelli compiuti da veri e propri gruppi criminali». Le età più ricorrenti dei «ladri di negozi» si raggruppan­o in due fasce (1825 e 26-40 anni), mentre le donne sono di solito tra 26 e 40 anni. Le nazionalit­à prevalenti sono dell’Est Europa.

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