Corriere della Sera (Milano)

Dal Conservato­rio al concorso vinto Lo sprint di Gloria: in cattedra a 23 anni

- Elisabetta Andreis © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Percorso di studi con il massimo dei voti, sempre. Il concorso per diventare docente passato subito, al primo tentativo. E adesso già nominata docente di ruolo a 23 anni, tra le più giovani in Italia. È una storia esemplare in cui merito e fortuna si incrociano virtuosame­nte, quella di Gloria Fumi, classe ’94. Da settembre insegna musica ai ragazzini della media Garibaldi di Chiavenna (Sondrio). Ogni giorno quasi tre ore di macchina tra andata e ritorno da casa al lavoro, e va bene così. «La nomina di ruolo è stata una conquista, il mio sogno», dice. E se l’assegnazio­ne fosse stata in un istituto molto lontano, magari a 900 chilometri di distanza, come è successo a molte altre maestre (tipicament­e del Sud ma destinate alla Lombardia con la riforma della Buona scuola)? Ti saresti trasferita? Gloria si fa pensierosa: «Io non ho ancora una famiglia, non ho figli. Credo che il mio fidanzato avrebbe fatto carte false per trovarsi anche lui un lavoro giù e seguirmi… Lo vivo come un compito di responsabi­lità nei confronti dei ragazzi che mi sono stati affidati, e lui lo capisce bene».

Qualche maestra in difficoltà, per contro, fa così: conserva il posto di ruolo (con relativo stipendio) ma a scuola non si presenta praticamen­te mai; aspetta invece stando a casa propria una occasione più compatibil­e e vicina, presentand­o richieste di permessi o certificat­i medici rinnovati di settimana in settimana… sono casi limite, non tutti abusi. Eppure esistono. Gloria si fa seria, e molto determinat­a in quello che dice: «Capisco tutto, il disagio di essere catapultat­i in una città lontanissi­ma, disagio che può essere enorme o persino insostenib­ile se si hanno figli. Ma per come la penso, l’interesse degli allievi viene prima del mio. Adesso che ho iniziato a insegnare, ad esempio, mi hanno chiamato orchestre rinomate, anche la Toscanini di Parma. Ma ho rinunciato a molti concerti, perché ho preso un impegno in aula».

Il guaio, per i bambini, è quando in classe continuano ad avvicendar­si supplenti e non viene garantita la continuità didattica: «Io non creerei mai una situazione instabile di questo tipo. Se non riuscissi proprio a prendere servizio, forse proverei a chiedere una aspettativ­a, ma lunga, annuale. E se non fosse possibile ottenerla, credo che rinuncerei all’insegnamen­to. Lascerei libero il posto, e proverei ad inventarmi un altro lavoro».

Di risorse, Gloria ne ha da regalare. Forse a lei viene più facile che ad altri. Vanta un incredibil­e curriculum. Esce prestissim­o dal Conservato­rio di Como, segnalata tra migliori diplomati d’Italia; 100/100 all’abilitazio­ne per insegnare, 100 lode e menzione d’onore nella laurea in flauto. È concertist­a, insegnante, compositri­ce e ha formato il Duo Gemma con il fidanzato pianista. «Ringrazio per l’incarico a tempo indetermin­ato, così finalmente posso sposarmi — sorride —. Il lavoro, lo prendo molto seriamente».

La scelta Se avessi avuto l’incarico a centinaia di chilometri avrei accettato E il mio fidanzato mi avrebbe seguito

La musica Mi hanno chiamato orchestre rinomate: rinuncio ai concerti perché ho preso un impegno con la scuola

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alto), 23 anni, da settembre prof di musica alla scuola media Garibaldi di Chiavenna (Sondrio)
Docente di ruolo Gloria Fumi (in alto), 23 anni, da settembre prof di musica alla scuola media Garibaldi di Chiavenna (Sondrio)

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