Regionali, ipotesi rinvio a giugno Rischio scissione tra i centristi
Rinviare il voto per le Regionali a giugno, rinunciando all’election day con le Politiche e puntando invece all’abbinamento con le Amministrative: dalla parti del centrosinistra la tentazione continua a circolare e anzi in zona Leopolda, nel weekend scorso, pare abbia subito un’ulteriore accelerazione. In pratica, se il voto per Camera e Senato fosse confermato a marzo, quello per il Pirellone potrebbe slittare di tre mesi ed essere accorpato a quello dei Comuni in scadenza. Un disegno che andrebbe però a incontrare la sicura contrarietà di Maroni, da sempre fermo sostenitore dell’election day. Si discute della data delle Regionali e si tratta sulle future alleanze. Anche in Lombardia è caccia al centrista, visto che il partito di Alfano è ad altissimo rischio scissione, diviso tra chi vorrebbe l’alleanza al Pirellone col centrodestra e chi guarda a Gori e al Pd. Riflessi del dibattito nazionale,che ha visto nella recente direzione nazionale confrontarsi le due fazioni, rimandando la scelta definitiva al fine settimana. Ieri è però arrivato il monito «agli alleati» del governatore in carica: «Io vorrei continuare con la maggioranza che c’è, ma è chiaro che se a livello nazionale il loro partito decide di fare l’alleanza con il Pd, un bel problema c’è». Due linee a confronto. Con Gori andrà l’Udc e qualche esponente di Lombardia Popolare (pronta anche un’altra lista civica che potrebbe chiamarsi Autonomia e territorio). Con Maroni il grosso del gruppo degli ormai ex alfaniani.