QUELLE CAREZZE AL CUORE CHE FANNO BENE IN OSPEDALE
Caro Schiavi, sono reduce da un passaggio in ospedale per un grave problema di edema polmonare. Di notte, senza un filo di ossigeno, sono arrivato in ambulanza al Policlinico. La mia condizione è particolare. Oltre ad avere qualche bypass nel torace ho anche un buco in gola (si chiama stoma) da cui respiro, per un tumore che mi ha privato della laringe. Al Pronto soccorso ho capito che mi sarei salvato.
Efficienza ed esperienza, rapidità e attenzione mi hanno ridato subito «fiato». Poi sono stato trasportato in Terapia intensiva, dove sembrava di essere in un film tipo «Er», stile America. Sorrisi e competenza senza distinguo tra medici e infermieri. Dottori di provata capacità e specializzandi hanno saputo offrirmi cure adeguate e soprattutto la sensazione di essere al centro delle loro attenzioni.
Ogni monitor collegato aveva un «angelo» di sorveglianza. Ho notato grande passione nelle persone che assistono i malati. In più questi medici sono simpatici, sembra abbiano solo te da curare: e questa è una carezza al cuore che forse salva di più delle medicine. Se non fosse che in ospedale ci si va quando si sta male, vien voglia di tornarci... Giorgio Bonassina
Caro Bonassina, in ospedale vien voglia di andarci il meno possibile, se permette, e quando non se ne può fare a meno. Ma se deve succedere, allora ci auguriamo di trovare la stessa accoglienza e la stessa competenza che ha trovato lei: ha rischiato grosso, ma è stato salvato. Questo si chiede ai nostri ospedali: tempestività ed efficienza, quando non c’è tempo da perdere. Purtroppo il Pronto soccorso è diventato una porta girevole per malati che potrebbero benissimo essere curati a domicilio, e questa è una delle disfunzioni da correggere, potenziando la medicina sul territorio. Quanto al Policlinico, si sta preparando a una seconda giovinezza. È aperto il cantiere dell’architetto Boeri che consegnerà alla Milano del 2021 un ospedale completamente rifatto, dalle cliniche alla prestigiosa Mangiagalli. Nasce una città della salute in una zona centrale di Milano, con uno spazio verde fruibile da tutti; dall’altra parte di via Sforza si libereranno invece le stanze occupate dagli uffici e si potrà allargare lo spazio espositivo della quadreria, con la straordinaria collezione di opere donate dai benefattori. In ospedale l’ambiente conta, ma più ancora conta la qualità delle cure. L’uno e l’altro fanno di Milano un centro avanzato per la salute. Le carezze al cuore poi indicano uno stile e fanno bene ovunque. gschiavi@rcs.it