Comune e Provincia, lite sui fondi regionali
Il Comune e la Provincia di Lodi litigano per i 2,5 milioni di euro garantiti dalla Regione con il Patto per la Lombardia. La Provincia, senza soldi e con un bilancio sempre al limite, vuole utilizzarli per pagare la propria quota del polo universitario. Il Comune pretende che quei fondi vengano utilizzati per progetti legati alla città, nonostante nel maggio scorso i due enti avessero pattuito di usare i finanziamenti per il trasferimento di Veterinaria da Milano a Lodi. Allora a palazzo Broletto c’era il commissario prefettizio Mariano Savastano, mentre oggi c’è un sindaco, la leghista Sara Casanova (foto), che considera l’accordo «carta straccia». «Non abbiamo soldi e non possiamo accendere mutui — spiega il vicepresidente Giuseppe Russo (Pd), attuale “reggente” provinciale dopo che il presidente Mauro Soldati si è dimesso per correre alle politiche —. L’accordo tra Provincia e Broletto fu fatto proprio per evitare che si perdessero fondi su un investimento importante come l’università, ma il sindaco attuale ha deciso di rivedere gli accordi. Però c’è tempo per discuterne». Per la Regione invece di tempo non ce n’è e l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava ha già deciso: «Quei soldi andranno alla città — afferma —: la Regione finanzia investimenti, non coperture di debiti. Se la Provincia non ha i soldi, li trovi. In caso contrario gli altri enti che hanno contratto il patto per l’università (Comune, Statale e Lombardia, ndr) avranno la possibilità di rivalersi». Il trasferimento di Veterinaria a Lodi è costato 52 milioni di euro: di questi soldi, 10 milioni spettano a Comune e Provincia. La città ha da poco contratto un mutuo. «La Provincia invece non può più farlo — spiega il presidente uscente Soldati — per via del suo stato finanziario e in più abbiamo dovuto spendere 3,3 milioni per contenziosi legali». Entro aprile 2018, data di chiusura del cantiere universitario vanno versati 3,175 milioni ma l’ente non li ha. Un’ipotesi è che a coprire l’ammanco possa essere la stessa Regione che poi taglierebbe la quota dei trasferimenti dovuti alla Provincia di Lodi. Ipotesi che garantirebbe l’investimento ma rischierebbe di mandare in default i disastrati conti di palazzo San Cristoforo.