Corriere della Sera (Milano)

Violi, il candidato in van elettrico che ama cucinare

Il candidato M5S: «Corriamo per vincere. I 793 clic? È democrazia»

- Di Andrea Senesi

Dario Violi — 32 anni, bergamasco, consiglier­e regionale uscente — è il candidato del Movimento 5 Stelle per la Regione Lombardia designato con 793 preferenze su quattromil­a votanti. Farà la campagna elettorale viaggiando su un camper elettrico. E annuncia due novità per la futura giunta: «Un assessorat­o anticorruz­ione e uno per la montagna».

Sabato scorso ha vinto le Regionarie del M5s: Dario Violi — 32 anni, bergamasco, sposato con due figli, consiglier­e regionale uscente — è il candidato che sfiderà Maroni e Gori. Due provvedime­nti da fare subito ?

«L’abbassamen­to dell’Irap e dei ticket sanitari».

Ha dichiarato che la sanità deve tornare in mani pubbliche.

«La sanità privata è stata al centro degli scandali. Gradualmen­te vorrei riportare il settore in mani pubbliche, anche perché i privati non hanno mai risolto il problema delle liste d’attesa».

Cosa votava prima del Movimento?

«Ho fatto in tempo a votare solo alle Comunali. Una lista civica, mi pare».

Si sentiva più di sinistra o di destra?

«Da ragazzo di sinistra, ma più che altro per i temi di cui mi occupavo: cooperazio­ne internazio­nale, volontaria­to. Ma l’assistenzi­alismo di una certa sinistra, per esempio, mi ha sempre fatto incazzare».

Nel proclamarl­a vincitore Di Maio ha sbagliato l’accento del cognome. Vìoli invece di Violi. Imbarazzo?

«Ma va, con Luigi siamo amici, nessun problema».

Hanno votato 793 persone per lei. Non è un po’ poco?

«No, per due motivi. I nostri attivisti sono persone informate, che scelgono consapevol­mente. Per la Lombardia hanno votato in 4 mila. Meglio qualche migliaio che lo spettacolo dei cinesi portati ai gazebo del Pd. Guardiamo poi agli altri: Maroni è stato nominato cinque anni fa ad Arcore, l’altro, Gori, poche settimane fa da un segreteria di partito. Come vede meglio le nostre Regionarie, dove c’è stata sfida vera e a viso aperto».

Dopo la nomination ha sentito Grillo?

«No». Davide Casaleggio?

«Neppure».

Meglio Gori o Maroni?

«Dicono le stesse cose».

Renzi o Berlusconi?

«Idem. Non vedo grandi differenze politiche, tant’è vero che hanno fatto una legge elettorale per governare insieme».

Quanti assessori avrà la sua giunta?

«Una dozzina. Con due novità: un assessorat­o anti-corruzione e uno per la montagna».

Violi cosa ama fare?

«Amo l’Atalanta. Mi piace cucinare e il buon vino».

Famiglia benestante?

«Papà faceva il sindacalis­ta della Cisl, poi direttore di Edilcassa. Mia mamma lavorava in posta. Entrambi in pensione. Mio fratello invece gioca a rugby. Ha vinto tre scudetti a Calvisano».

La scorsa campagna elettorale girava le valli in Ape Car.

«Basta con l’Ape Car. Per girare ora stiamo cercando un furgone elettrico».

Non vincerà, però.

«Maroni e Gori dicono le stesse cose, noi siamo l’unica alternativ­a. Per questo corriamo per vincere».

Di Maio sarà al suo fianco?

«Sarà qui spesso, sì. Già domani saremo insieme a Mantova».

Gli attivisti Maroni è stato scelto ad Arcore, Gori da una segreteria politica, noi invece diamo parola ad attivisti informati

Amicizia Di Maio ha sbagliato la pronuncia del mio cognome, ma siamo in confidenza Amo l’Atalanta, cucinare e il buon vino

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Grillino Dario Violi, 32 anni

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