Di giorno imprenditore, di sera Blasco
Da vent’anni imita Vasco Rossi sui palchi lombardi: «E non l’ho mai incontrato...»
Davide Altamore, di Lesmo, in provincia di Monza, da 20 anni imita Vasco Rossi sui palchi dei locali lombardi, assieme alla cover band Deviazioni. Vestito come il Blasco, berretto verde militare e occhialoni colorati, il cantante 42enne propone dal vivo le più celebri canzoni di Vasco, seguito da un pubblico di fan affezionati. Il suo cruccio: «Purtroppo non ho mai incontrato il mio idolo».
Dopo la quinta volta che si sentì ripetere che aveva la voce troppo simile a quella di Vasco Rossi decise che, forse, avrebbe fatto meglio a fondare una cover band del rocker emiliano. Adesso sono più di 20 anni che Davide Altamore, 42 anni, residente a Lesmo, in provincia di Monza, fa su e giù per la Lombardia imitando il Blasco: movenze dinoccolate, occhialoni colorati, cappellino verde militare e, ovviamente, quella voce che ha impresso una direzione ben precisa al suo percorso di artista e cantante. Perché Davide ha tentato più volte di farsi notare dai discografici proponendo canzoni sue, ma ogni volta gli ripetevano la stessa cosa: «Hai una voce troppo simile a quella di Vasco Rossi». E così lui, arrivato a 20 anni, ha deciso che propria quella sarebbe potuta essere la sua strada: diventare il Vasco Rossi della Brianza.
Davide Altamore di giorno è un imprenditore edile con una compagna e due figli. Ma di notte, soprattutto nei fine settimana, veste i panni della rockstar e diventa il leader della cover band Deviazioni, una delle più gettonate della scena lombarda. Davide, «Dado» per gli amici, mastica musica da quando ha dieci anni, suona la chitarra e vanta anche una parentela di livello nel mondo musicale italiano. «Mio cugino è Federico Zampaglione — spiega — il frontman dei Tiromancino».
La prima passione è stata per Adriano Celentano. «Da piccolino ne andavo matto — ricorda —, ascoltavo tutti i suoi dischi e cercavo di imparare». La passione per Vasco Rossi è arrivata dopo, un po’ alla volta. «Per qualche anno ho fatto anche le cover di Ligabue e di altri cantautori italiani — dice —. Ma alla fine ho capito che il meglio riuscivo a esprimerlo con Vasco». Ed esibirsi su un palco presentando al pubblico dei brani di un artista così conosciuto è molto più difficile di quello che si possa credere. «Le canzoni ormai le conoscono tutti — racconta — i fan si accorgono di ogni piccolo errore o differenza e quindi le performance devono essere perfette». I suoi brani preferiti sono Sally, Ogni volta e Domenica lunatica. Nella costruzione del suo personaggio non lascia nulla al caso. Acquista online i vestiti di scena, indossa jeans scoloriti, giacche di pelle e occhiali scuri. Si è fatto anche crescere il pizzetto e si è rapato a zero. Studia meticolosamente le melodie, gli arrangiamenti e osserva le movenze sul palco del suo idolo. Anche se, aggiunge, «Il mio intento non è scimmiottarlo, ma divertirmi cercando di interpretarlo». La compagna e i figli sono i suoi primi fan. Quando possono lo seguono nelle sue serate in giro per locali e feste di paese e proprio fra dicembre e gennaio ha in programma una mini tournée brianzola fra Briosco e Brugherio.
Ha un solo rimpianto: non essere mai riuscito a incontrare il suo idolo. Però ha suonato con componenti storici della band del rocker di Zocca: Maurizio Solieri, chitarrista della prima ora, e Claudio Golinelli, in arte detto «il Gallo», il bassista. «Suonare Vasco mi dà sempre delle emozioni speciali — sottolinea —. Non è semplice spiegare il successo stratosferico che ha avuto. Credo dipenda molto dal fatto che compone canzoni sincere, vere. In fin dei conti canta la vita di tutti giorni».