«Sostanze illegali in troppe famiglie Stop al mercato dei prodotti light»
Il procuratore Cascone: risposte forti
«Le droghe definite “leggere”, e non si sa fino a che punto lo siano, appaiono ormai sdoganate in molti ambienti, anche se per legge non sono legali. E questo si traduce di fatto, purtroppo, in una maggiore esposizione dei bambini a sostanze che possono avere effetti anche gravi o gravissimi sulla salute». Secondo Ciro Cascone, procuratore capo al Tribunale per i minori, la ricorrenza di più episodi di bambini intossicati da Thc in pochi giorni «non è soltanto una casualità». Cosa intende dire? «Questi episodi, e quelli delle ultime settimane sono solo esempi, rappresentano il portato di una cultura che è cambiata, o sta cambiando, nonostante le leggi. Nelle abitazioni di alcune famiglie, non solo straniere e non solo in condizioni di disagio, circolano sostanze, in varie forme. Pezzi o pezzetti di hashish che possono essere ingeriti per sbaglio dal bambino che passa e li vede? Sciroppi o calmanti o aromi venduti in giro, anche sul web, che sui più piccoli possono causare sintomi imprevisti? Noi ancora non lo sappiamo».
Cosa rispondono i genitori, di fronte all’evidenza delle tracce di cannabis nel corpo dei figli?
«Le risposte dei genitori sono quelle che mi mettono più in guardia. Dicono di non avere idea di cosa assumono i figli. C’è chi avanza ipotesi improbabili (“Siamo andati al parco, ha trovato qualcosa nel prato”), chi dice di aver comprato un prodotto medicinale “del tutto naturale” (ma non si trovano riscontri oggettivi). Non è raro infine che uno dei componenti della famiglia sia consumatore di sostanze: in quel caso il minore, se non viene adeguatamente protetto, può ingerirle quasi per caso, dentro le mura domestiche».
Come procede il Tribunale per i minori in queste situazioni?
«Tutti i casi sono da monitorare con estrema cura. A maggior ragione se, come negli ultimi episodi, ci sono anche fratelli che abitano in casa. Possono essere piccoli. Oppure adolescenti. Anche a loro va mandato un messaggio forte. A Milano aprono, nell’indifferenza generale, negozi che vendono cannabis, semi da piantare, oli e fiori di canapa per infusi, e ultimamente anche veri e propri pezzi di “fumo” in cosiddetta versione “light”, depotenziata, con proporzioni basse e “legali” di Thc e alte di Cbd, il cannabidiolo rilassante, digestivo e antinfiammatorio. Periodicamente poi ci sono festival e fiere della cannabis».
Qual è il messaggio potenzialmente negativo per bambini e ragazzi?
«Negozi ed eventi di questi tipo fanno credere che il mercato delle droghe leggere sia sdoganato, quando invece liberalizzato non è. Il suo sviluppo resta illegale e, come tale, ogni formula promozionale va ostacolata».
Il magistrato dei minori Questi episodi sono il portato di una cultura che sta cambiando nonostante le leggi