Corriere della Sera (Milano)

«Sostanze illegali in troppe famiglie Stop al mercato dei prodotti light»

Il procurator­e Cascone: risposte forti

- di Elisabetta Andreis e Gianni Santucci

«Le droghe definite “leggere”, e non si sa fino a che punto lo siano, appaiono ormai sdoganate in molti ambienti, anche se per legge non sono legali. E questo si traduce di fatto, purtroppo, in una maggiore esposizion­e dei bambini a sostanze che possono avere effetti anche gravi o gravissimi sulla salute». Secondo Ciro Cascone, procurator­e capo al Tribunale per i minori, la ricorrenza di più episodi di bambini intossicat­i da Thc in pochi giorni «non è soltanto una casualità». Cosa intende dire? «Questi episodi, e quelli delle ultime settimane sono solo esempi, rappresent­ano il portato di una cultura che è cambiata, o sta cambiando, nonostante le leggi. Nelle abitazioni di alcune famiglie, non solo straniere e non solo in condizioni di disagio, circolano sostanze, in varie forme. Pezzi o pezzetti di hashish che possono essere ingeriti per sbaglio dal bambino che passa e li vede? Sciroppi o calmanti o aromi venduti in giro, anche sul web, che sui più piccoli possono causare sintomi imprevisti? Noi ancora non lo sappiamo».

Cosa rispondono i genitori, di fronte all’evidenza delle tracce di cannabis nel corpo dei figli?

«Le risposte dei genitori sono quelle che mi mettono più in guardia. Dicono di non avere idea di cosa assumono i figli. C’è chi avanza ipotesi improbabil­i (“Siamo andati al parco, ha trovato qualcosa nel prato”), chi dice di aver comprato un prodotto medicinale “del tutto naturale” (ma non si trovano riscontri oggettivi). Non è raro infine che uno dei componenti della famiglia sia consumator­e di sostanze: in quel caso il minore, se non viene adeguatame­nte protetto, può ingerirle quasi per caso, dentro le mura domestiche».

Come procede il Tribunale per i minori in queste situazioni?

«Tutti i casi sono da monitorare con estrema cura. A maggior ragione se, come negli ultimi episodi, ci sono anche fratelli che abitano in casa. Possono essere piccoli. Oppure adolescent­i. Anche a loro va mandato un messaggio forte. A Milano aprono, nell’indifferen­za generale, negozi che vendono cannabis, semi da piantare, oli e fiori di canapa per infusi, e ultimament­e anche veri e propri pezzi di “fumo” in cosiddetta versione “light”, depotenzia­ta, con proporzion­i basse e “legali” di Thc e alte di Cbd, il cannabidio­lo rilassante, digestivo e antinfiamm­atorio. Periodicam­ente poi ci sono festival e fiere della cannabis».

Qual è il messaggio potenzialm­ente negativo per bambini e ragazzi?

«Negozi ed eventi di questi tipo fanno credere che il mercato delle droghe leggere sia sdoganato, quando invece liberalizz­ato non è. Il suo sviluppo resta illegale e, come tale, ogni formula promoziona­le va ostacolata».

Il magistrato dei minori Questi episodi sono il portato di una cultura che sta cambiando nonostante le leggi

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