Scatola magica nel solaio per derubare l’ipermercato
Dopo essersi calati dal tetto, per oltre 24 ore sono rimasti acquattati nel solaio del centro commerciale. Il più minuto di loro, eludendo la sorveglianza, è riuscito a raggiungere il punto dove passano le tubature della posta pneumatica asportando il denaro dai condotti che lo portano dalle casse al caveau. Senza fare fatica, aspettando che i bussolotti con i biglietti cadessero nel sacco, per poi andarsene con un bottino di 85 mila euro. Un colpo da maestri quello andato in scena il 7 ottobre all’Iperal Fuentes, un grande supermercato a Piantedo, nella zona a cavallo delle province di Sondrio, Como e Lecco. Un furto da professionisti che hanno saputo aggirare i sistemi di sicurezza, con un’azione da film poliziesco. La loro fuga però è durata meno di due mesi: sono stati fermati dai carabinieri di Sondrio mentre stavano per ripetere il copione in un ipermercato di Cremona, con tanto di «magic box», per intercettare il denaro, e sacco a pelo per trascorrere la notte in attesa che, con l’apertura dell’esercizio commerciale, iniziasse il flusso di denaro. In manette sono finiti quattro pregiudicati, tra i 45 e i 67 anni, due del quartiere Pilastro di Bologna, uno dell’appennino emiliano e l’ultimo di Bari. Una banda che aveva studiato il sistema nei dettagli. Sono accusati di furto in concorso pluriaggravato. I carabinieri di Sondrio, con l’ausilio dei colleghi di Chiavenna, sono arrivati a loro dopo aver visionato le immagini di oltre cento telecamere, decine le persone interrogate, perlustrata l’intera zona. Una volta individuati i sospetti, il pedinamento serrato che ha portato i militari fino a Cremona, dove i quattro stavano per entrare in azione. Ingegnoso il sistema per agire sulle tubature della posta pneumatica: bastava inserire un marchingegno artigianale, il «magic box» appunto, che intercettava i contenitori carichi di denaro, consentiva di svuotarli e li faceva ripartire, in modo che le fotocellule registrassero correttamente l’arrivo nel caveau senza far scattare l’allarme. Un piano perfetto, o quasi. Tra gli indizi che li hanno incastrati, i cartoni della pizza d’asporto, mangiata nell’attesa di ripulire un bussolotto dopo l’altro, ritrovati nel solaio dell’ipermercato.