Expo, Sala stringe i tempi e chiede giudizio immediato
Il sindaco chiede il giudizio immediato: nessuna prova contro di me
Il sindaco Beppe Sala ha chiesto di essere processato con il rito immediato per l’accusa di falso nell’inchiesta sull’appalto per la Piastra dei servizi di Expo, saltando così la fase dell’udienza preliminare già fissata il 14 dicembre. È lo stesso Sala ad annunciarlo con un post su Facebook: «Poiché sono certo che verrà riconosciuta la mia innocenza ed è mia intenzione accelerare quanto più possibile i tempi del processo, ho dato mandato ai miei legali affinché chiedano che si proceda con giudizio immediato».
Il sindaco Beppe Sala ha chiesto di essere processato con il rito immediato per l’accusa di falso nell’inchiesta sull’appalto per la Piastra dei servizi di Expo, saltando così la fase dell’udienza preliminare già fissata il 14 dicembre. È lo stesso Sala ad annunciarlo su Facebook: «Poiché sono certo che verrà riconosciuta la mia innocenza ed è mia intenzione accelerare quanto più possibile i tempi del processo, ho dato mandato ai miei legali affinché chiedano che si proceda con giudizio immediato».
La richiesta di giudizio immediato da parte dell’imputato per legge viene accolta obbligatoriamente e ora toccherà al gup Giovanna Campanile fissare nei prossimi giorni la data di inizio del processo per Sala, senza passare per l’udienza preliminare e soprattutto senza che si arrivi alla formulazione di un rinvio a giudizio o meno. La Procura generale, che aveva avocato le indagini alla Procura, lo scorso 19 settembre, aveva chiesto il rinvio a giudizio per Sala, difeso dai legali Scuto e Nespor, e per altri sette imputati, dopo aver ridimensionato le accuse formulate nella fase della chiusura delle indagini.
Per il sindaco, infatti, nella richiesta di processo era rimasto in piedi solo il reato di falso ideologico e materiale relativo ad una presunta retrodatazione di due verbali per sostituire in corso d’opera due componenti della commissione di gara per la Piastra. «Sono trascorsi più di cinque anni dai fatti che mi vengono imputati — scrive Sala — e le indagini preliminari, pur protratte per un periodo di tempo inusualmente lungo, non hanno evidenziato alcun elemento di prova idoneo a supportare l’accusa che mi viene mossa. In tanti atti è possibile leggere che mai nessuno è stato favorito, ma che l’unica finalità perseguita è stata quella di garantire il rispetto dei tempi per l’apertura dell’Esposizione Universale». E aggiunge: «Quegli stessi fatti, del resto, erano già stati valutati come privi di rilevanza penale sia dalla Guardia di Finanza delegata alle indagini, sia dalla stessa Procura». Conclusione: «Da oggi il mio auspicio è che si arrivi in tempi rapidi ad accertare la verità e, quindi, la mia assoluta estraneità ai fatti contestati. Ho sempre agito per il bene comune e continuerò a farlo».
«Una scelta che fa onore» commenta il suo assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino. «Ottima la decisione che condivido molto — dice il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati —. La richiesta di fare chiarezza in tempi brevi è pienamente in linea con le scelte di chi ha dimostrato, sempre, di lavorare nell’interesse della città e dei milanesi, da commissario di Expo prima e da sindaco oggi». Non la pensa così l’ex vicesindaco di FdI, Riccardo De Corato, ora consigliere regionale: «La vergogna per Milano è che per la prima volta dopo il 1945 c’è un sindaco che va a giudizio nel corso del suo mandato amministrativo. Non era accaduto neppure ai tempi di Tangentopoli».
Resta da capire che cosa succederà per l’altra accusa, quella di turbativa d’asta legata al capitolo dell’appalto sulla fornitura del verde per Expo. I pg avevano stralciato la posizione di Sala, così come quella degli ex manager di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni e Pierpaolo Perez. Su quest’altra accusa, i sostituti pg Vincenzo Calia e Massimo Gaballo stanno lavorando in questi giorni per decidere se chiedere l’archiviazione o portare avanti il procedimento con un’altra richiesta di processo. Per il 14 dicembre l’udienza preliminare si aprirà solo nei confronti degli altri indagati, ossia l’ex manager di Expo Angelo Paris, l’ex dg di Ilspa Antonio Rognoni, l’ex presidente della Mantovani spa Piergiorgio Baita, il presidente di Coveco (Consorzio Veneto Cooperativo) Franco Morbiolo e un dipendente di Metropolitana milanese, Dario Comini.
L’altra pendenza Attesa per l’ipotesi di turbativa d’asta: si decide tra archiviazione o ulteriore procedimento