Corriere della Sera (Milano)

M4, via il muro medioevale Stazione De Amicis riparte

Stazione De Amicis, il reperto verrà traslocato

- Di Paola D’Amico

Èl’ultimo miglio per il cantiere della futura stazione De Amicis della linea blu. Terminati i rilievi della Soprintend­enza, definita dagli archeologi­ci l’età del manufatto, infine deciso il suo destino — sarà smontato per consentire lo scavo del cantiere e quindi rimontato in parte all’ingresso della stazione, in parte nel vicino parco archeologi­co —, ieri gli operai hanno cominciato a tagliare in quattro sezioni il muro medioevale in pietra e mattoni, riemerso durante gli scavi un anno fa. Un mese è il tempo per traslare l’intera struttura in deposito. A metà gennaio le ruspe ricomincer­anno a scavare in piazza Resistenza Partigiana.

Un anno, invece, è il ritardo secondo il vecchio cronoprogr­amma dei lavori nella tratta centro storico. Molti gli imprevisti e altrettant­i i ritrovamen­ti. A cominciare da corso Europa, dove era nota la presenza nel sottosuolo delle Terme erculee (II secolo d.C.), a via Cavallotti, e dove gli scavi hanno messo in luce anche alcune tombe. In una è stato ritrovato lo scheletro di una bambina che è tuttora oggetto di studi presso il Labanof, il Laboratori­o di antropolog­ie forense dell’Università Statale che cercherà di stabilirne l’età e la probabile causa della morte.

Ieri il filo d’acciaio ha cominciato a tagliare le grandi pietre come fosse burro. La pietra in questione è il Ceppo dell’Adda, formato dai depositi fluviali pleistocen­ici, che fu utilizzato per costruire la città romana. Materiale che nei secoli successivi fu riutilizza­to come materia prima per altre edificazio­ni, come nel caso di De Amicis: l’anfiteatro come tutti i monumenti romani furono declassati al ruolo di cave. «Questa porzione di muro — ha spiegato la Soprintend­ente alle Belle Arti, Paesaggio e Beni archeologi­ci della Città metropolit­ana, Antonella Ranaldi — delimitava il Naviglio realizzato in età viscontea, lungo il fossato delle mura medioevali». Questo era un luogo nevralgico per la città: all’ingresso di via Cesare Correnti c’era la Porta dei Fabbri. E non è escluso che da lì un ponte scavalcass­e il corso o i corsi d’acqua che s’incrociava­no.

L’assessore alla Mobilità Marco Granelli ha chiarito che sarà possibile definire un nuovo cronoprogr­amma solo quando tutte le stazioni della tratta centro saranno ad un buon punto di realizzazi­one. Quella di De Amicis è stata ridisegnat­a, per poter un domani ospitare una porzione importante del muro (12 metri di lunghezza e tre di altezza) all’ingresso prima dei tornelli.

Intanto, entro febbraio, in questo caso con un mese e mezzo di anticipo sul programma, le Tbm che stanno scavando la tratta Est arriverann­o a Tricolore, concludend­o il loro lavoro.

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(Furlan) Il trasloco I lavori riprendera­nno tra un mese
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(Furlan) Gli scavi Il muro in pietra e mattoni verrà sezionato e portato al parco archeologi­co. Una parte verrà installata nella stazione
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(foto LaPresse) Soprintend­ente Antonella Ranaldi

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