M4, via il muro medioevale Stazione De Amicis riparte
Stazione De Amicis, il reperto verrà traslocato
Èl’ultimo miglio per il cantiere della futura stazione De Amicis della linea blu. Terminati i rilievi della Soprintendenza, definita dagli archeologici l’età del manufatto, infine deciso il suo destino — sarà smontato per consentire lo scavo del cantiere e quindi rimontato in parte all’ingresso della stazione, in parte nel vicino parco archeologico —, ieri gli operai hanno cominciato a tagliare in quattro sezioni il muro medioevale in pietra e mattoni, riemerso durante gli scavi un anno fa. Un mese è il tempo per traslare l’intera struttura in deposito. A metà gennaio le ruspe ricominceranno a scavare in piazza Resistenza Partigiana.
Un anno, invece, è il ritardo secondo il vecchio cronoprogramma dei lavori nella tratta centro storico. Molti gli imprevisti e altrettanti i ritrovamenti. A cominciare da corso Europa, dove era nota la presenza nel sottosuolo delle Terme erculee (II secolo d.C.), a via Cavallotti, e dove gli scavi hanno messo in luce anche alcune tombe. In una è stato ritrovato lo scheletro di una bambina che è tuttora oggetto di studi presso il Labanof, il Laboratorio di antropologie forense dell’Università Statale che cercherà di stabilirne l’età e la probabile causa della morte.
Ieri il filo d’acciaio ha cominciato a tagliare le grandi pietre come fosse burro. La pietra in questione è il Ceppo dell’Adda, formato dai depositi fluviali pleistocenici, che fu utilizzato per costruire la città romana. Materiale che nei secoli successivi fu riutilizzato come materia prima per altre edificazioni, come nel caso di De Amicis: l’anfiteatro come tutti i monumenti romani furono declassati al ruolo di cave. «Questa porzione di muro — ha spiegato la Soprintendente alle Belle Arti, Paesaggio e Beni archeologici della Città metropolitana, Antonella Ranaldi — delimitava il Naviglio realizzato in età viscontea, lungo il fossato delle mura medioevali». Questo era un luogo nevralgico per la città: all’ingresso di via Cesare Correnti c’era la Porta dei Fabbri. E non è escluso che da lì un ponte scavalcasse il corso o i corsi d’acqua che s’incrociavano.
L’assessore alla Mobilità Marco Granelli ha chiarito che sarà possibile definire un nuovo cronoprogramma solo quando tutte le stazioni della tratta centro saranno ad un buon punto di realizzazione. Quella di De Amicis è stata ridisegnata, per poter un domani ospitare una porzione importante del muro (12 metri di lunghezza e tre di altezza) all’ingresso prima dei tornelli.
Intanto, entro febbraio, in questo caso con un mese e mezzo di anticipo sul programma, le Tbm che stanno scavando la tratta Est arriveranno a Tricolore, concludendo il loro lavoro.