Madia: Milano sarà «capitale» della trasparenza
A febbraio il vertice europeo. Il procuratore Greco: evasione primo problema in Italia
Sfuggita per un soffio l’Agenzia europea del farmaco e in attesa di scoprire il futuro della partita sulla Corte unificata europea dei brevetti, Milano sarà per una settimana «capitale» della trasparenza. A febbraio arriveranno infatti tutti i ministri europei e le associazioni che si occupano del tema. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro alla Funzione pubblica, Marianna Madia. L’occasione è stata la giornata di approfondimento sul tema «Etica, trasparenza, sviluppo: un percorso possibile?» organizzata dal prefetto Luciana Lamorgese e moderata dal direttore del Corriere Luciano Fontana.
«La città si conferma una realtà capace di ospitare eventi importanti per il nostro Paese», ha spiegato il ministro all’incontro — a cui ha partecipato anche il governatore Roberto Maroni — ricordando di aver lanciato l’idea durante un vertice a New York in occasione dell’ingresso dell’Italia nel direttivo di «Open government partnership», la rete per la trasparenza a cui aderiscono sessanta Paesi. È la dimostrazione dei passi avanti fatti con la creazione dell’Autorità anticorruzione e con l’introduzione del «nuovo diritto per i cittadini di conoscere tutti i dati e i documenti della pubblica amministrazione. È in vigore dal dicembre scorso e le richieste crescono del 20 per cento. Può essere uno strumento per superare la diffidenza reciproca tra cittadini e amministrazioni».
Su quest’ultimo aspetto è tornato anche l’arcivescovo Mario Delpini che nel suo intervento ha messo in guardia dal «pessimismo sistematico» dell’uomo della strada, che pensa che «tutto va male e tutti rubino», e dal «sospetto pregiudiziale» che troppo spesso spinge lo Stato a guardare ai cittadini come «evasori». Ed è su questo tema, più che sulla corruzione, che si è concentrato il procuratore capo di Milano, Francesco Greco: «Se noi abbiamo bisogno di trovare soldi per gli investimenti sulle infrastrutture immateriali, a partire dalla formazione, dobbiamo dire ai cittadini che l’evasione fiscale è il problema centrale dell’Italia. Evitiamo — è stato il suo invito — di parlare solo di corruzione. So che quello dell’evasione è un problema che la politica non vuole affrontare, ma noi abbiamo le casse vuote».
Delpini Facciamo attenzione a quel pessimismo sistematico di chi pensa che tutto vada male