Corriere della Sera (Milano)

Le strade provincial­i diventano regionali

Da giugno le arterie sotto il controllo del Pirellone. Per Pedemontan­a futuro senza pedaggi

- Simona Ravizza sravizza@corriere.it

I centomila automobili­sti che ogni giorno percorrono la Milano-Meda hanno già toccato con mano gli effetti della scarsa manutenzio­ne delle strade: tra il 7 e il 25 agosto è stato necessario bloccare il traffico per la messa in sicurezza della superstrad­a diventata off-limits con cantieri in funzione notte e giorno. Mai successo prima. Il rifaciment­o dell’asfalto, la pulizia e manutenzio­ne del verde, la posa dei cartelli, le riparazion­i dei guard rail e, più in generale, l’illuminazi­one e lo spazzament­o della neve negli ultimi due/tre anni hanno subito il contraccol­po della riforma delle Province, sostituite nel 2015 con assemblee formate dai sindaci e del conseguent­e taglio di fondi.

Ma adesso si cambia, con le strade che diventeran­no regionali. Dal prossimo giugno, se la tabella di marcia sarà rispettata, 2.200 chilometri di arterie viabilisti­che — su un totale di 10 mila — passeranno in carico dalle (ex) Province a Lombardia Mobilità, una società composta per il 51% da Anas e per il 49% da Infrastrut­ture Lombarde (la società del Pirellone che si occupa di edilizia pubblica). L’altroieri è stata approvata la delibera di giunta che stabilisce la nascita della Spa e definisce i tempi tecnici per il passaggio di proprietà. La firma dal notaio è prevista entro il 15 gennaio. La conclusion­e dell’iter burocratic­o, con l’intervento del Cipe e del ministero dei Trasporti, è fissata per l’inizio dell’estate.

La prima a diventare regionale sarà la strada Expo, il raccordo costruito in occasione dell’Esposizion­e universale, che ha raddoppiat­o le corsie di collegamen­to Rho-Monza per il polo fieristico. Ma l’elenco è lungo: sotto il controllo di Regione Lombardia ci saranno la Milano-Meda, la Varesina, la Paullese e la Cassanese, le tangenzial­i Nord, Sud ed Est per Mantova. Complessiv­amente le arterie che diventeran­no di competenza regionale sono oltre 40. Per loro sarà il Pirellone, tramite il braccio societario di Infrastrut­ture Lombarde, a dover garantire ai cittadini la manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria. Identico compito spetterà ad Anas, anch’essa socia di Lombardia Mobilità, per altri itinerari, primi tra tutti la tangenzial­e di Como e quella di Varese. Già dall’estate scorsa il governator­e Roberto Maroni va ripetendo: «Nonostante l’impegno, le Province non hanno le risorse necessarie per gestire le strade in maniera adeguata. È il motivo per cui abbiamo definito un nuovo modello (la costituzio­ne di Lombardia Mobilità,

La nuova società Sarà controllat­a al 51% da Anas e per il restante 49% da Infrastrut­ture Lombarde

ndr)». Tra le tratte destinate a passare sotto Lombardia Mobilità anche, come sottolinea­to, le tangenzial­i di Como e Varese, finora appartenen­ti alla Pedemontan­a. È l’autostrada lombarda controllat­a da Serravalle, per cui la Procura di Milano ha chiesto il fallimento per i conti disastrati. Ma dopo che il rischio di crac appare scongiurat­o grazie all’intervento del governator­e Maroni (pronto a farsi garante come Regione Lombardia dell’esposizion­e con le banche), le due arterie verosimilm­ente saranno gestite dalla nuova Spa. L’obiettivo, dicono i ben informati, è di riuscire ad eliminare il pagamento del pedaggio.

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