Corriere della Sera (Milano)

«Era coraggioso. Ma non inventò la rivoluzion­e»

Il figlio: ha interpreta­to idee con onestà, anche per mia madre era il capo

- Fr. Bon.

Quando rimase orfano, aveva 5 anni e del padre, sempre lontano da casa fra viaggi e guerre, non ricorda nulla. In compenso Camilo Guevara, penultimo dei cinque figli avuti dal Che dalla seconda moglie Aleida, porta nel volto i tratti del padre cui somiglia in modo impression­ante. A Milano era presente per l’inaugurazi­one della mostra.

«Mia madre ci racconta di lui molto più ora di quando eravamo piccoli. Forse non sapeva quali parole usare. Perfino per lei, che l’aveva conosciuto durante il periodo dell’insurrezio­ne cubana, il Che era il “capo” oltre che sposo. La mia memoria del Che si è costruita soprattutt­o attraverso fotografie, registrazi­oni, lettere. Come per il resto del mondo, anche per me è soprattutt­o un politico che ha realizzato battaglie importanti per l’America Latina».

Portare questo cognome è un peso?

«Che aiuta a sollevarmi, come succede per la zavorra della mongolfier­a. Devo molto a mio padre perché essere stato così a contatto con il suo pensiero mi ha consentito di crescere».

Qual è la sua vera eredità?

«La volontà di trasformar­e le cose; la fiducia nella trasformaz­ione».

Ed è ancora viva? Il mondo oggi sembra più dominato dalla paura che dalla voglia di trasformar­si.

«È vero. Le disuguagli­anze nelle società si sono addirittur­a acuite e prima o poi scoppieran­no di nuovo. Il pensiero del Che è come un seme e la terra oggi è ancora più fertile di cinquant’anni fa. Quel seme è l’essenza che germoglier­à in forme diverse, ma tornerà a nascere. Le idee rivoluzion­arie non le ha inventate lui: il Che le ha solo interpreta­te nel suo tempo con la sua personalit­à onesta e coraggiosa. Gente come lui è necessaria».

Crede che ci sia una mistificaz­ione del mito?

«La verità storica si conosce. Poi l’interpreta­zione può essere per ognuno diversa».

Pensa che suo padre sarebbe fiero di lei?

«Spero di sì; ma più importante di essere figli biologici del Che è essere suoi figli spirituali e a Cuba e in tutto il mondo ce ne sono molti».

Fiducia La sua eredità più grande è la certezza che le cose possano essere trasformat­e e cambiate

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(Foto Balti) Hi-tech La mostra alla Fabbrica del Vapore riunisce storia e tecnologia, con proiezioni, documenti autografi, file audio e video

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