Da Frida Kahlo a Picasso tutte le mostre del 2018
Arte
La superstar del 2018, c’è da giurarlo, sarà «Picasso e il mito» in calendario per il 18 ottobre prossimo a Palazzo Reale. Previsione fin troppo facile, suffragata dal record tuttora detenuto dal pittore spagnolo la cui mostra del 2012 è la più vista di sempre a Palazzo Reale con 550mila di visitatori. Ma il programma apparecchiato per il 2018, presentato ieri dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno assieme al sindaco, riserva anche appuntamenti meno scontati come «Albrecht Dürer» previsto per il 21 febbraio. Assieme al pittore tedesco l’altro piatto ricco sarà «Frida Kahlo», dal 1° febbraio al Mudec con oltre cento opere tra dipinti, disegni e fotografie. Pochi giorni prima della fine del 2017 (il 21/12) apre «Sotto il cielo di cristallo», un racconto della Galleria a 150 anni dall’inaugurazione, allestita al Castello Sforzesco, e da «Outfit ‘900», abiti per le grandi occasioni esposti a Palazzo Morando. Rassegna affiancata a Palazzo Reale, dal 22/2, da «Italiana», un racconto della moda italiana dal 1971 al 2001.
A cucire insieme le proposte di tutti i Musei civici sarà il tema del ‘900 per una lunga celebrazione di Milano come «città che sale» che avrà il suo culmine con «Carlo Carrà» a Palazzo Reale dal 4 ottobre.
Le primavera porterà i «Capolavori dal Philadelphia museum of art» con le opere di Renoir, Monet, Cézanne, Matisse, Klee, Picasso. Un altro sicuro successo, anche se questa è la rassegna meno in linea con la filosofia dell’assessore, secondo cui il palinsesto coniuga due principi: ricerca e divulgazione. Anche la Gam di via Palestro riesce a entrare nel ‘900 con l’onda lunga di Giovanni Boldini, pittore che sopravvisse alla Belle Époque. Ma un altro filo conduttore, sebbene più esile, si può ritrovare nella presenza femminile: a settembre il Museo del Novecento omaggia Margherita Sarfatti, e ancor prima, ad aprile, la protagonista sarà l’artista Giosetta Fioroni mentre al Pac avremo Teresa Margolles ed Eva Marisaldi.
Secondo il sindaco Sala il palinsesto «È una bella fotografia di quello che siamo: una città contemporanea, aperta e internazionale».