Il «Rigoletto» delle meraviglie
In questi giorni la Scala catalizza l’attenzione dei melomani di tutto il mondo con la prima di «Andrea Chénier», ma anche gli altri teatri di tradizione propongono grandi capolavori del melodramma. Domani (ore 15.30, replica domenica alla stessa ora, ingresso € 55-20, tel. 0372.02.20.02) Opera Lombardia porta al Ponchielli di Cremona il «Rigoletto» di Giuseppe Verdi. Sul podio dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali sale il giovane maestro Pietro Rizzo, già direttore principale dell’Opera di Göteborg e primo kapellmeister dell’Aalto Theater di Essen, fra le sue credenziali. L’idea della regista Elena Barbalich è quella di ambientare l’azione nel Cinquecento, adottando il prototipo della wunderkammer (stanza delle meraviglie dei collezionisti nobili o abbienti), che permette di creare un ponte tra quel secolo, dove appunto la camera delle meraviglie inizia a diffondersi, e l’Ottocento, in cui il fenomeno del collezionismo continua nei salotti borghesi. E infine tocca la nostra epoca contemporanea, in cui la produzione di mirabilia interessa artisti quali Hirst, Fabre, Dinos e Jake Chapman. Per la regista, «collezionista di giovani donne» è il Duca di Mantova. Alla sua stanza delle meraviglie si contrappone la stanza di Rigoletto, universo incontaminato e chiuso.