Blitz a Como nelle case dei naziskin
Perquisizioni e sequestri di tablet e computer nelle abitazioni degli skinhead che hanno partecipato all’irruzione (foto), martedì della scorsa settimana, alla riunione di Como Senza Frontiere, la rete che assiste i migranti. Nei confronti delle tredici persone coinvolte, denunciate per violenza privata, sono stati presi provvedimenti preventivi, il foglio di via per tre anni dalla città per i non comaschi e un avvertimento per i tre giovani residenti in provincia. I provvedimenti sono stati disposti dalla Procura del capoluogo lariano, che coordina l’indagine e sono stati eseguiti dai poliziotti delle Digos oltre che di Como anche di Brescia, Genova, Lodi, Mantova e Piacenza, città di residenza dei partecipanti al blitz, riconducibili all’Associazione Veneto Fronte Skinheads. Tutti avevano precedenti segnalazioni per reati quali resistenza, oltraggio, danneggiamento e allontanamento dagli stadi. L’operazione è stata coordinata dal servizio centrale della polizia di prevenzione. «Le perquisizioni — ha spiegato il procuratore capo di Como Nicola Piacente —, sono state disposte anche per accertare se l’iniziativa comasca rientri in una più articolata strategia di azione degli skinhead penalmente rilevante». Allerta massima in vista della manifestazione organizzata per domani alle 11 a Como dal Pd in risposta proprio all’irruzione degli skinhead. Previsti più di mille partecipanti. Attesi a Como, tra gli altri, la presidente della Camera Laura Boldrini, il segretario dem Matteo Renzi e il segretario della Cgil Susanna Camusso. Forza Nuova, che non ha avuto il permesso per contromanifestare, ha annunciato un presidio in città.