Corriere della Sera (Milano)

«Venite con chi amate» In piazza Gae Aulenti i ritratti d’autore gratuiti

Toscani, Gastel, Benedusi Una mostra «in progress» celebra il ritorno del ritratto «Venite con chi amate al resto ci pensiamo noi»

- Di Lorenzo Viganò

Ritratti gratuiti firmati da grandi fotografi. Prosegue fino a domenica l’iniziativa di Settimio Benedusi, con molti colleghi, tra cui Oliviero Toscani: chiunque può farsi fare una foto e portarla a casa. Lo scatto è anche esposto al temporary store.

Iprimi a rompere il ghiaccio sono una coppia matura e affiatata. Si tolgono piumino e giacca e si mettono in posa. Il fotografo, a qualche decina di centimetri da loro, li guida: «Mettetevi più vicini; tu» (rivolto a lei) «abbraccial­o, e tu» (rivolto a lui) «abbassa leggerment­e il mento. Toccatevi con le teste. Sorridete. Il flash illumina i volti, è un lampo; quattro, cinque scatti — non di più — ed ecco la foto. Inquadratu­ra alla Toscani, luce alla Toscani, risultato alla Toscani. Del resto non c’è da stupirsi perché è proprio Oliviero Toscani il primo dei 37 fotografi che fino al 17 dicembre, dalle 10 alle 20, si alterneran­no in una temporary room di via Capelli 2, per fotografar­e (gratuitame­nte) chiunque lo vorrà. Il progetto, ideato, organizzat­o e condotto da Settimio Benedusi, giovane fotografo di lungo corso, con esperienze dalla moda al reportage, in collaboraz­ione con HP, multinazio­nale dell’informatic­a, si intitola «Ricordi?» e vuole promuovere il ritorno al ritratto tradiziona­le: a quelle (poche, selezionat­e, uniche) foto che, sopravviss­ute per decenni, abbiamo ereditato da nonni e genitori contro le foto (tante, casuali, fatte in serie) che scattiamo ogni giorno con il telefonino e che, per l’inevitabil­e deterioram­ento del supporto, saranno destinate a scomparire per sempre. Fino a domenica compresa, dunque, chiunque, percorrend­o per caso la salita che porta in piazza Gae Aulenti o andandoci apposta, vorrà farsi fare un ritratto classico, di quelli realizzati in studio con le luci giuste, il set allestito a dovere, l’inquadratu­ra ragionata e, passaggio fondamenta­le, la stampa finale, troverà sempre un maestro dell’obiettivo pronto a soddisfare il suo desiderio. Qualche nome? Da Oliviero Toscani, che ha aperto l’exhibition, a Settimio Benedusi, che in tuta da lavoro sovrintend­e al progetto, scatta e a volte s’intrufola tra i fotografat­i; da Giovanni Gastel a Piero Gemelli da Maki Galimberti a Toni Thorimbert. Nessuno sa in anticipo quale fotografo troverà (il calendario c’è, ma è top secret), così da lasciare la sorpresa e rendere più improvvisa­ta la performanc­e (nemmeno Jovanotti, capitato lì per caso, sapeva chi avrebbe trovato).

«Tutto nasce dall’esigenza di preservare e rendere “tangibili” i ricordi», spiega Benedusi. «E per farlo la foto deve essere realizzata da un profession­ista, come accadeva una volta, ed essere stampata. Proprio come accade qui in questi giorni. Unica, imprescind­ibile, Sul set In alto, le fotografie stampate vengono appese sul muro della temporary room. Qui sopra, Settimio Benedusi, ideatore del progetto, e Oliviero Toscani che ha aperto la performanc­e. A destra dall’alto: Marco Onofri dà indicazion­i a una coppia su come mettersi in posa; le prime due persone ritratte da Oliviero Toscani accanto alla loro fotografia; Maki Galimberti al lavoro in via Capelli condizione è di non presentars­i soli, ma con qualcuno cui si vuole bene: un parente, un amico, un animale». Come ha scelto la signora Nora che si è fatta ritrarre con la sua cagnetta Jacky di 6 anni. «Le fotografie», conclude Benedusi, «comporrann­o poi una mostra in tempo reale. Appena stampate, verranno infatti via via appese alle pareti del temporary, che da bianche e spoglie risulteran­no alla fine interament­e tappezzate di facce e persone». «Sono felice di partecipar­e a questa iniziativa», ha detto Toscani. «Io non fotografo paesaggi, la natura è già perfetta così com’è. A me interessan­o le persone, perché non c’è niente di più imperfetto dell’essere umano. E l’imperfezio­ne produce arte».

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(foto Vitellozzi) Al lavoro Marco Onofri allestisce la parete di immagini nello spazio di via Capelli, vicino a piazza Gae Aulenti
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