Lo sfratto dei parrocchiani al Babbo Natale in oratorio
Sovico, Santa Claus sparisce dagli addobbi: «È una figura pagana»
Babbo Natale «sfrattato» dall’oratorio perché simbolo non religioso. Accade a Sovico (Monza e Brianza), dove l’addobbo raffigurante Santa Claus, proiettato dall’amministrazione comunale sul muro esterno dell’oratorio San Giuseppe, è stato prima contestato da diversi parrocchiani e poi, su esplicita richiesta della parrocchia, rimosso perché considerato simbolo pagano. Inevitabile che in città esplodesse la polemica. Da una parte, alcune famiglie assidue frequentatrici della parrocchia dichiaratesi apertamente a favore della rimozione; dall’altra, la fazione laica che invece si è schierata dalla parte di Babbo Natale.
Tutto è iniziato due settimane fa quando la giunta municipale di centrosinistra guidata da Alfredo Colombo ha dato via libera all’allestimento degli addobbi natalizi: luminarie, fiocchi di neve, stelle cadenti e, sul muro esterno dell’oratorio, un gigantesco Babbo Natale a bordo della sua slitta. A molti parrocchiani, tuttavia, la presenza di quel simbolo che poco ha a che fare con la cristianità non è andato giù e al termine di una serie di incontri, don Eugenio, il parroco, ha deciso di incontrare il sindaco per dirgli di togliere l’addobbo. «Mi è dispiaciuto tanto — spiega don Eugenio —. Col sindaco c’è un ottimo rapporto, anche di amicizia, e quell’addobbo per di più era un regalo. Tuttavia ho voluto essere coerente con le mie idee e con quanto predico da sempre: Gesù deve tornare a essere al centro del Natale, mentre oggi la sua figura è completamente offuscata da una visione consumistica della natività».
Il Babbo Natale come lo conosciamo oggi è la sintesi di diverse rappresentazioni premoderne. Molti fanno risalire la sua figura a quella di San Nicola, vescovo di Myra, che ritornò e riportò in vita cinque ragazzi rapiti e che per questo è ora considerato come il protettore dei bambini. Secondo alcune versioni, poi, Babbo Natale deve il suo look odierno alla Coca Cola che negli anni Trenta diede vita a una campagna pubblicitaria sfruttando l’immagine di Santa Claus. E a quanto pare la commistione fra sacro e profano di cui Babbo Natale sarebbe portatore, è l’elemento che ha provocato la rivolta di alcuni parrocchiani.
«Le loro lamentele sono fondate — prosegue don Eugenio —. Babbo Natale non è un simbolo religioso, ormai a Natale ci ricordiamo di tutto tranne che di Gesù». Com’era prevedibile la vicenda ha provocato una ridda di polemiche e il chiacchiericcio in paese, amplificato dai social, in particolare alla pagina Facebook «Se di Sovico se», dove da alcuni giorni si susseguono commenti di ogni genere. Incredulità, ironia e rabbia, ma anche approvazione e condivisione. «Mi spiace che sia andata così — commenta il primo cittadino —. L’addobbo di Babbo Natale è molto bello ma se secondo i parrocchiani non rispetta il loro credo è giusto che abbiano chiesto di toglierlo. Per quanto mi riguarda credo che di fronte a questioni che alla fine riguardano più i bambini che gli adulti serva un po’ più di elasticità». L’addobbo di Babbo Natale comunque non è spartito del tutto. Anzi. Adesso troneggia sui muri del palazzo municipale, che, ironia della sorte si trova a una trentina di metri dall’oratorio.