Un manuale di bon ton per i punti ristoro mobili
Un manuale di bon ton per i punti di ristoro mobili nel parco di Monza. Banditi tavoli e sedie in plastica, ombrelloni di vari colori con loghi pubblicitari, food truck troppo sgargianti. Nel nuovo bando per l’assegnazione di sei postazioni per la vendita di cibo e bevande la parola d’ordine è «eleganza». «Siamo in una reggia — ribadisce il direttore Piero Addis —, il decoro e il rispetto, anche estetico, dell’ambiente è fondamentale. Per questo abbiamo studiato un’immagine condivisa per evitare un’accozzaglia di stili». Nel manuale di stile allegato al bando, sono riportate alcune regole a cui attenersi per poter vendere cibo e bevande nei fine settimana e giorni festivi (ad eccezione delle giornate del Gran Premio e dei grandi eventi). I food truck, per esempio, potranno essere solo bianchi o neri con in evidenza il logo della reggia in verde o in bianco; anche dagli ombrelloni sono banditi i colori, meglio un sobrio bianco, così come i portatovaglioli e i tovaglioli che potranno essere personalizzati con lo stemma regale. Le indicazioni riguardano anche i cartellini dei prezzi, i menu e la divisa di chi somministra cibo che dovrà presentarsi ai clienti con camicia immacolata e grembiule nero. Le posizioni offerte (a 2.100 euro di canone annuo per 40 metri quadri e 526 euro per 10 metri quadri) sono nei posti di maggior passaggio, dove tradizionalmente sono presenti punti di ristoro su ruote: l’ingresso di porta Monza, viale Cavriga all’angolo con viale Mirabello, viale per Vedano, al Rondò, alla montagnetta e nei pressi di cascina Casalta. Chi parteciperà al bando dovrà presentare domanda entro il 12 gennaio e allegare i rendering di come intende modificare la propria attrezzatura. Nella graduatoria finale saranno premiati con punteggio aggiuntivo gli ambulanti che presentano un’offerta di cibo innovativa. Anche i punti di ristoro tradizionali saranno coinvolti in questa trasformazion: «Negli ultimi anni sono stati ristrutturati, ma possono essere migliorate le parti esterne — spiega Addis — con tavoli e sedie eleganti, ghiaia per terra per evitare le pozze di fango».