Quelli che aspettano il Natale cercando l’armonia Il coro Aenigma all’Isola
Mentre la città corre frenetica verso la festa c’è chi coltiva l’attesa cantando in un coro
Non si avverte tensione, nemmeno un briciolo di quell’elettricità che accompagna, di solito, il dietro le quinte di un debutto. Coristi e direttore, elegantissimi in nero e rosso, appaiono rilassati e allegri. Hanno iniziato a prepararsi a settembre, e fino agli inizi di novembre è stata quasi ordinaria amministrazione. Prove una volta alla settimana, di sera, come è la prassi. Dalla metà del mese, l’accelerata. E sotto data, con Natale a pochi passi (che significa testa affollata da pensieri su regali, cene e parenti) e la temperatura esterna in caduta libera (che significa sforzo di volontà per uscire di casa dopo cena), l’impegno si è ulteriormente intensificato. Loro minimizzano. «Non esageriamo sulla fatica — dicono — certo non è facile, ma c’è anche tanto divertimento». E subito ricordano la prova del 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, quando Eva Brandel, svedese d’origine, si è presentata con dolci tradizionali e vin brulé.
Sono i coristi del Coro Polifonico Aenigma, di casa all’Isola. Trenta componenti, nessun professionista. Il più giovane non raggiunge i trent’anni, il più anziano è sopra gli ottanta. C’è chi canta da quando era bambino (e suona anche uno strumento), chi vocalizza senza saper leggere le note, chi ha scoperto una vocazione tardiva e recupera prendendo lezioni di canto.
Per il concerto di Natale, il più importante, hanno scelto di rimanere in quartiere e si sono esibiti nella chiesa di Santa Maria alla Fontana. «Per consolidare il forte lega- me con il territorio», spiega il direttore Alessio Raimondi. In programma avevano Vivaldi. «Autore pop», scherza lui. E subito precisa: «È un barocco semplice, piacevole da ascoltare. Una scelta dettata dal desiderio di avvicinare anche un pubblico non formato». La corale, che «frequenta» il compositore veneziano da tempo, invece di proporre cantate sacre classiche come il Magnificat o il Gloria, ha presentato un programma speciale. «Abbiamo ricostrui- to un vespro settecentesco», spiega ancora Raimondi. Un doppio coro, a otto voci. «Ci siamo sdoppiati: due minicori, posizionati uno davanti all’altro, che si sono affrontati di continuo», spiega Daniela Ciannarella, soprano. Il pubblico è rimasto sorpreso dall’effetto stereo, dal confronto battente, che richiede, a chi esegue, una dose maggiore di concentrazione. «Eravamo prontissimi: ventidue prove alle spalle!», dice Margherita Fiumanò, «oltre al lavoro a casa, siamo in tanti ad esercitarci con i file midi davanti al computer».
Dopo l’emozione del concerto di Natale, eseguito con tre cantanti soliste e l’ensemble Caecilia Consort (formato da musicisti professionisti specializzati nel repertorio rinascimentale e barocco), una meritata pausa. Il coro tornerà ad esibirsi nella settimana di Pasqua con un programma, ancora da definire, di musiche romantiche. Da gennaio, però, riprendono ogni lunedì sera le prove. E anche le audizioni. Condizioni per l’ingresso? «Amare la musica», fa sapere il direttore, «noi accettiamo anche chi non ha precedenti esperienze musicali».
All’Isola Il soprano solista Carlotta Colombo durante il recente concerto del coro Aenigma nella chiesa di Santa Maria alla Fontana. Da gennaio, audizioni aperte (foto Corner/ LaPresse)