Il sindaco (in crisi) telefona agli evasori
Barzago, l’iniziativa di Tentori: conti in bilico, chiamo i morosi per recuperare i crediti
«Buongiorno, sono il sindaco. Volevo sapere se ha problemi economici perché l’anno scorso non ha versato l’Imu». Succede a Barzago, Brianza lecchese, dove il primo cittadino Mario Tentori telefona agli abitanti che risultano morosi. «Abbiamo arretrati per 200 mila euro, una cifra notevole per il Comune». A quanto sembra il recupero crediti del sindaco sta dando i suoi frutti.
Nessuna agenzia di riscossione LECCO tributi o funzionari che inviano lettere per recuperare i soldi dovuti. A Barzago, paese della Brianza lecchese che conta poco più di 2.400 abitanti, chi non paga le tasse viene contattato direttamente dal primo cittadino. Voce cordiale, piglio fermo. «Buongiorno, sono il sindaco. Ci siamo visti l’altro giorno in piazza. Volevo sapere se sta attraversando un periodo difficile economicamente, perché ho saputo che lo scorso anno non ha versato l’importo dell’Imu. Quando riuscirà a rientrare della cifra? Si può pensare anche ad una rateizzazione». Mario Tentori, 64 anni, eletto per la prima volta alla guida del paese nel 1995, e ancora saldamente in capo all’amministrazione, con un breve intermezzo tra il 2004 e il 2009, si stupisce del clamore suscitato dalla sua iniziativa. «Il totale degli arretrati da incassare si aggira sui 200.000 euro, sono una cinquantina le famiglie e le aziende che hanno debiti con il Comune, una ventina di contribuenti devono pagare più di mille euro, tre hanno insoluti per oltre 5.000 euro — spiega —. In un paese così piccolo si tratta di somme importanti. L’evasione riguarda in particolare le imposte sulla casa e la tassa rifiuti. Alcune pendenze sono inerenti a imprese chiuse da tempo o persone che si sono trasferite, in queste caso siamo costretti a metterci una pietra sopra, ma la verità è che è più semplice recuperare le cifre piccole, per il trasporto scolastico o l’affitto degli alloggi comunali, rispetto a quelle più importanti. Così io mi attacco alla cornetta e inizio a telefonare».
A Barzago il primo cittadino, esponente di una lista civica di centrosinistra, padre di Veronica Tentori, deputata del Pd, è uno che non molla, soprattutto quando ha l’impressione di trovarsi di fronte a persone che avrebbero tutte le possibilità per pagare. «È stato proprio questo che mi ha spinto ad agire — racconta —. Prima abbiamo inviato una lettera a tutti gli interessati, poi abbiamo interessato una società di riscossioni e dopo numerosi solleciti abbiamo aspettato, ma i risultati in alcuni casi si sono fatti attendere. Cosa mi rispondono quando chiamo? Spesso fingono indifferenza. Dicono di essersene scordati, di aver infilato le bollette in qualche cassetto, ma c’è anche chi ammette di aver avuto problemi economici e chiede una rateizzazione. E noi naturalmente gli andiamo incontro. Telefonare personalmente significa anche poter tastare con mano il polso di tante situazioni sconosciute e intervenire per tempo. Sgombriamo inoltre il campo dai luoghi comuni, secondo cui sarebbero soprattutto gli stranieri a non versare il dovuto, piuttosto è vero il contrario».
Il metodo adottato dal sindaco sembra aver dato gli effetti sperati. Chi ha agito per disguidi o dimenticanze, ha provveduto subito al pagamento. Altri hanno atteso qualche entrata familiare extra, altri ancora hanno chiesto di versare il dovuto poco per volta. «Alcuni cittadini, se chiamati dalla responsabile dell’ufficio, fanno orecchie da mercante. Invece quando telefono io, la maggior parte delle volte recuperiamo il credito. Forse perché in paese ci conosciamo tutti. Ci incontriamo per strada e credo che guardandomi negli occhi si vergognino di fare la figura degli evasori, soprattutto se non hanno problemi economici. Poi invece ci sono i casi sociali, i nullatenenti, chi non ce la fa proprio a pagare le bollette: in queste situazioni la telefonata è sempre per chiedere di cosa hanno bisogno, per cercare di trovare una soluzione insieme».