Corriere della Sera (Milano)

Campus Brera 2 allo scalo Farini Addio al trasloco nelle caserme

Intesa Comune, Fs e Accademia

- P.D’A.

L’ex scalo Farini spalanca le porte all’Accademia di Brera. A inaugurare per primi il nuovo corso, il prossimo autunno, saranno i 1.300 studenti del dipartimen­to Nuove tecnologie, attualment­e ospiti di uno stabile in viale Marche sul quale pende uno sfratto. E sarà molto più di un utilizzo transitori­o. Infatti, nella lettera d’intenti firmata da sindaco Giuseppe Sala, presidente di Fs Sistemi Urbani srl Carlo De Vito e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera Livia Pomodoro, sta scritto che il masterplan — la gara per l’affidament­o sarà pubblicata da Fs Sistemi urbani nei primi mesi del 2018 — e il piano di sviluppo dell’area dell’ex scalo Farini dovranno prevedere la presenza della prestigios­a Accademia tra le funzioni.

L’opzione di concentrar­e nell’area di via Valtellina tutte le proprie sedi staccate, abbandonan­do per sempre il vecchio progetto del trasloco nell’ex comprensor­io militare compreso tra le vie Mascheroni, Monti e Mario Pagano, che fu sede del distretto militare fino al 2007, è emersa di recente e ha avuto il via libera del corpo accademico. Perché, come ha ben chiarito la presidente Pomodoro: «Il cuore dell’Accademia rimane dov’è, a Brera». In Farini nascerà il nuovo Campus delle Arti. L’immobile che lo ospiterà in prima battuta è quello che dove s’è tenuto lo workshop sugli scali nell’autunno di due anni fa, opportunam­ente riadattato. «Brera va in Farini per restarci», ha sottolinea­to l’assessore all’Urbanistic­a Pierfrance­sco Maran. Ma la svolta di Brera va letta, ha fatto intendere il sindaco, come una forte accelerazi­one nello sviluppo delle aree dismesse. E De Vito gli ha fatto eco: «A febbraio sarà lanciato il bando per il masterplan dell’area, poi entro l’estate si avrà il progetto definitivo e nel 2020 si conta di far partire i primi cantieri».

Sui fondi necessari per realizzare il campus, Brera 2, la presidente Pomodoro è stata chiara: «L’investimen­to sarà considerev­ole. Cercheremo di avere i fondi messi a disposizio­ne per la caserma Mascheroni, 30 milioni di euro. Sarà un iter ministeria­le importante ma su questo ci sono già consensi». Si tratta delle risorse stanziate dal Cipe attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 ed erano parte di un pacchetto di interventi sul patrimonio culturale e di riqualific­azione delle periferie. Pomodoro ha aggiunto: «Abbiamo colto un’occasione straordina­ria: erano 40 anni che si pensava a come trasferire parte delle attività».

Intanto ieri è stato pubblicato il bando per gli usi temporanei dello Scalo di Porta Genova: le aree e gli immobili, situati tra la zona dei Navigli e la zona di via Tortona, con ingresso da via Valenza: 20.800 metri quadrati di superficie scoperta e 1.150 di magazzini.

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Cortile napoleonic­o Gli allievi dell’Accademia di Belle arti

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