Hänsel e Gretel, mondo senza fate Le marionette della famiglia Colla ricostruiscono la favola dei Grimm
Va in scena da stasera al Teatro Studio la favola dei Grimm con le marionette della Compagnia Colla
con l’intenzione di mangiarseli arrosto. Non ci sono fate, né incantesimi o aiutanti magici: i protagonisti si muovono in un mondo reale, in cui le calamità naturali, la mancanza di lavoro, la povertà e la cupidigia fanno da sfondo alle traversie di una famiglia felice, ma in difficoltà economiche. «In questa fiaba», diceva Eugenio Monti Colla, «c’è solo la realtà con i suoi eventi e le sue tentazioni, come i dolciumi, oggi forse paragonabili a cose ben più terribili. Ma i due piccoli protagonisti, trascinati loro malgrado a compiere un percorso iniziatico, riusciranno, grazie alla loro sensibilità e al loro buon senso, a conquistarsi il lieto fine».
In sette scene, brevi e incisive, le splendide marionette dei Colla colpiscono nel segno, mescolando realismo (la povera casa dei geni-
Dopo le rigorose magnificenze barocche del «Giustino» di Georg Friedrich Haendel, presentato nel suo Atelier, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli torna, come di consueto durante le feste natalizie, al Piccolo Teatro con uno dei temi classici del suo repertorio, la fiaba. Da oggi al Teatro Studio Melato, riprendono «Hänsel e Gretel» dei fratelli Grimm nell’adattamento e regia di Eugenio Monti Colla, il padre fondatore della compagnia scomparso lo scorso 21 novembre. Metaforico percorso di iniziazione all’età adulta, la favola dei fratelli Grimm è alquanto terribile. Protagonisti sono infatti due fratellini, abbandonati nel bosco su istigazione della matrigna per non gravare sulla loro poverissima famiglia. Facendo leva sulla loro fame, una strega li attira nella sua finta casetta di marzapane, li cattura e li mette all’ingrasso tori di Hänsel e Gretel, il bosco), filologia e fantasia, che esplode nel «coup de théâtre» della casetta di marzapane della strega, con fontana di cioccolato, e in una divertente sarabanda di marionette-pasticcini coloratissimi (scene e luci sono di Franco Citterio, le musiche di Danilo Lorenzini). Unica licenza che si è concesso Eugenio Monti Colla è stata trasformare la matrigna in figura positiva e amorevo- le, delegando il ruolo di ingannatrice all’avida vicina di casa, di cui tutti sono vittime fino all’happy end. Il forno della strega può attendere e la pace in famiglia sarà così ripristinata senza ombre, per la gioia di adulti e bambini. E con buona pace (o forse no) dei diabolici fratelli Grimm, di Propp e della psicanalisi infantile.