Quasi cinquemila richieste di soccorso alla guardia medica E il sistema va in tilt
Il 30% in più della media. «Attese e disagi»
Centralini della guardia medica presi d’assalto durante le feste. Tra le ultime corse ai regali e i preparativi per il cenone quasi 5 mila milanesi si sono rivolti al numero di continuità assistenziale per avere un consulto medico o richiedere la visita di un dottore a domicilio. Sommando le telefonate del 23 dicembre e della vigilia di Natale si è toccato il 30 per cento in più rispetto alla media dei fine settimana di dicembre, il 25 se si fa il calcolo rispetto allo scorso weekend.
Più chiamate, tempi d’attesa dilatati. I malati e i loro familiari hanno dovuto aspettare anche venti minuti prima di poter parlare con un operatore il 24 dicembre. Al picco di richieste si è aggiunto un problema tecnico che ha inceppato il meccanismo di smistamento delle telefonate. Tra le 10 e l’una di pomeriggio la criticità più acuta, a cui si è cercato di porre rimedio aumentando il numero di addetti al centralino che ha sede all’ospedale Niguarda.
Un inciampo del nuovo sistema inaugurato il 4 ottobre scorso. Da quasi tre mesi infatti la prima voce che risponde alle richieste d’aiuto dei cittadini non è più quella di un dottore, ma di un operatore. Sei/otto addetti per turno, contro i quattro camici bianchi prima in servizio. Sono loro a dare le indicazioni iniziali tra le 8 di sera e le 8 del mattino, il sabato e il giorni festivi, proprio come il fine settimana appena passato. E valutano come trattare il caso: passare la telefonata al medico, al 118, oppure dare semplici informazioni sugli orari di ambulatori e farmacie. Alla vigilia, ad esempio, dei 2.398 pazienti che si sono rivolti alla guardia medica 26 sono stati «dirottati» al servizio d’urgenza. Casi gravi, che avevano bisogno di un intervento immediato. A quasi metà si è risposto dando semplici consulenze telefoniche: il suggerimento di una terapia, l’indicazione del farmaco da assumere. Solo in 131 casi il medico di turno ha dovuto recarsi a casa del malato. Ad altri 1.033 cittadini è stato consigliato di presentarsi agli ambulatori sul territorio per una visita.
Numeri molto distanti da quelli che il servizio registrava in passato, con il 25 per cento delle richieste che non riceveva alcuna risposta — poiché il telefono risultava sempre occupato — e tempi di attesa biblici. Il guasto della vigilia ha riportato alla memoria dei malati le difficoltà del passato della guardia medica. Il sistema «laico», con il ruolo di filtro degli operatori, punta invece all’efficienza e nei primi mesi ha dato in media risultati soddisfacenti, con aumento delle telefonate evase e meno visite domiciliari dei dottori. I sindacati però hanno criticato il meccanismo. Lo Snami, l’organizzazione più rappresentativa a Milano, chiede il ritorno del servizio in mano ai camici bianchi. Che dovrebbero passare a 273, per «garantire il rapporto ottimale di uno a cinquemila con i pazienti».
Ad oggi sono invece 22 i medici in turno, suddivisi in nove presidi. Al loro lavoro si aggiunge quello degli ambulatori aperti la sera (dalle 20 alle 24) e durante i weekend, i festivi e i prefestivi (dalle 8 alle 20). Sono gli studi di corso Italia 52, via Pecchio 19 e piazzale Bande Nere 3. È possibile poi trovare anche un pediatra dalle 8 alle 19 (sabato e prefestivi, solo fino alle 12 la domenica e i festivi) al numero della guardia medica. Numero che dal 1° gennaio 2018 sarà 800 193344.