Metrò e ciclabili: 400 milioni chiudono il cerchio
Stanziati dal governo. Sarà completata la 90-91
Sfiorano i 400 milioni di euro i fondi stanziati dal governo per le opere pubbliche in città. A fare la parte del leone, assorbendo quasi i due terzi dell’investimento, sono due linee del metrò. La Verde da ammodernare, la Blu in costruzione. Ieri il ministro Graziano Delrio ha firmato il decreto. Soddisfatto il sindaco Sala: «Il nuovo anno non poteva iniziare con notizia migliore». Con i fondi decolla anche la Milano-Limbiate e sarà completata la preferenziale della linea 90-91.
Gli interventi Nel pacchetto entra anche la preferenziale per la 90-91 e il piano della Milano-Limbiate
Sono due linee del metrò a fare la parte del leone. La Verde da ammodernare, la Blu da costruire. Insieme assorbiranno poco meno dei due terzi del finanziamento stanziato dal Governo. La «cura del ferro» del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che ieri ha firmato il decreto di riparto di 1,397 miliardi per le linee metropolitane, filoviarie e del trasporto rapido di massa, si traduce infatti per Milano in un finanziamento di 396,15 milioni. Soddisfatto il sindaco Giuseppe Sala: «Il nuovo anno non poteva iniziare con notizia migliore — ha detto —. Se vogliamo che più cittadini usino i mezzi pubblici e ci aiutino a combattere il traffico, la congestione e l’inquinamento dell’aria, dobbiamo avere più metropolitane, con tecnologie e prestazioni moderne».
Il finanziamento che sfiora i 400 milioni di euro è cruciale per i cantieri della blu (LinateSan Cristoforo). Come precisa l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, infatti copre i costi delle molte varianti che si sono rese necessarie durante le tappe della cantierizzazione. È il caso della connessione tra M4 con la Verde in Sant’Ambrogio: l’ uscita della stazione è stata spostata accanto alla Pusterla, e questo ha comportato modifiche al progetto originario, autorizzazioni della Soprintendenza, allungamento dei tempi con gli inevitabili ritocchi ai costi del caso. Nella partita — 105 i milioni in tutto — entrano la pista ciclabile che sarà realizzata ad Est in viale Argonne e la ciclopedonale con passerella sul Naviglio Grande che dal capolinea ad Ovest, San Cristoforo condurrà da piazza Tirana a Ronchetto sul Naviglio. E ancora i costi legati al ritrovamento del muro medioevale nel cantiere De Amicis, che è stato necessario smontare per proseguire con gli scavi della «scatola» di cemento armato destinata ad ospitare la futura stazione, e che a fine lavori sarà in parte ricostruito al suo posto. Saranno coperti anche i lavori extra legati allo spostamento della stazione Sforza, che si è reso necessario per non mettere a rischio la stabilità dell’edificio che ospita l’università Statale, la costruzione quattrocentesca che Francesco Sforza affidò al Filarete. «Il finanziamento — precisa l’assessore Marco Granelli — ci consente di intervenire subito con investimenti in infrastrutture per i quali sono già pronti piani di impiego concreti».
E mentre a parte, e cioè con i fondi del Patto per Milano, sarà finanziato il collegamento della linea gialla (Crocetta) con la blu (Sforza), con il decreto di ieri saranno coperti anche gli extra costi «relativi all’apertura anticipata della tratta Linate-Forlanini, forse addirittura Dateo», conclude l’assessore alla Mobilità.
Per la linea 2 (verde) si investono 135 milioni nell’ammodernamento dei sistemi di segnalamento oltre che nella manutenzione straordinaria dell’armamento. «Sostituire i binari e automatizzare i sistemi di segnalamento si traduce nella possibilità di aumentare nelle ore di punta la capacità della linea», conclude l’assessore. Più capienza e più sicurezza, tema caldo dopo il deragliamento dello scorso ottobre a Cimiano.
Nel pacchetto entra il completamento della preferenziale della 90-91 (sarà demolito il vecchio mercato in viale Umbria-Comelico) e si sblocca il progetto della Milano-Limbiate, grazie a 9 milioni di euro che mancavano all’appello (59 erano già stati accantonati) per il progetto. Fondi che sia la Città Metropolitana sia la provincia di Monza e Brianza non erano state in grado di stanziare.