Corriere della Sera (Milano)

Pucci, l’umorista della porta accanto

«Sono un comico super nazionalpo­polare, la politica non mi interessa Il pubblico mi segue perché sono uno di loro, non mi metto in cattedra»

- di Daniela Zacconi

Dal vivo

Non è questione di risultato al botteghino — che pure c’è, basti dire che le prime quattro date della ripresa milanese del suo show al Nazionale sono già sold out—. È questione di «calore umano»: perché Andrea Baccan — per tutti Pucci — piace davvero al pubblico che, dalla scorsa stagione, accorre allo spettacolo «In… Tolleranza Zero». «Ma non è intolleran­za politica o alle persone — spiega lui—: è il fastidio per la frenesia che la vita di tutti i giorni ci impone. Non riesco più a rimandare: affronto quello che mi irrita e lo porto sul palco». E gli spettatori lo seguono adoranti. «Da cinque anni sono in giro in teatro, prima con “101% Pucci“ora con “In… Tolleranza Zero“e trovo un amore nei miei confronti che è impression­ante: è bellissimo sapere che c’è e mi dà un’energia mondiale!».

Il segreto di questa alchimia? «È che io sono così anche nella vita normale: ho la capacità di riportare alla gente quello che accade nella quotidiani­tà. La gente mi saluta per strada come se avessimo appena preso il caffé insieme. Sono un comico “super nazional popolare“e questa etichetta mi piace molto. «Insieme a me sul palco c’è la Zulawski Band E vi stupirò per le mie qualità canore» Per esempio, la sera di Capodanno al Palasport di Varese c’erano 2.600 persone ed è stato come se fossero tutti miei amici. Si crea un’energia particolar­e fra me e chi sta seduto in platea».

Ma non sono solo battute al vetriolo e satira a 360 gradi: nello show c’è spazio anche per temi più seri. «Riporto la consapevol­ezza di quel che accade tutti i giorni — prosegue Baccan, che a Milano è nato e vive —. Con estrema leggerezza tocco anche argomenti sociali delicati, li tratto in punta di fioretto. Sono spunti che devono arrivare a chi ha voglia di capire. Per quelli che non hanno voglia… pazienza, non cambia niente. Non ho la presunzion­e di cambiare qualcosa. Addirittur­a non lo spero. Ognuno gestisce la propria vita e si assume le proprie responsabi­lità, non ci deve essere uno dall’esterno che ti insegna, ti educa, ti indirizza nel vivere. La mia filosofia è che bisognereb­be imparare a vivere tutti bene, con rispetto, con civiltà e senso civico». Maestro nel «fustigare i costumi» quotidiani, Pucci rifugge però dalla satira politica. «Io nasco artisticam­ente come l’amico della porta accanto — spiega —, non voglio esprimere la mia idea politica con il rischio di generare contrasti. In fondo, la politica non mi piace. O piuttosto, sarei per la politica giusta, che piacerebbe a tutti, ma non mi sembra che sia molto diffusa…». Meglio allora fare ridere con i piccoli, grandi grattacapi di tutti i giorni, magari aggiungend­o qua e là qualche canzone. «Da tre anni nei miei spettacoli mi accompagna la Zurawski Live Band — conclude soddisfatt­o —: un gruppo di sei grandi profession­isti che ormai sono amici. Canto canzoni legate agli argomenti che tocco e dimostro qualità canore che la gente non si aspetta… e lo dico con presunzion­e!».

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 ??  ?? L’umorista della porta accanto Andrea Baccan, in arte Pucci. Le prime repliche del suo show sono già esaurite
L’umorista della porta accanto Andrea Baccan, in arte Pucci. Le prime repliche del suo show sono già esaurite

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