L’arte del recupero Piccoli visitatori sulle orme di Arman
Per i bambini, anche per i più piccoli, non sarà un concetto nuovo. Oggi imparano presto, fin dalla scuola materna, a utilizzare nei giochi e nelle attività creative materiali di recupero. E diventano così bravissimi a far nascere, in poco tempo, con tubi di carta, pezzi di stoffa e contenitori di plastica, case, mezzi di trasporto, personaggi. A questa generazione di artisti-ambientalisti piacerà «L’avventura degli oggetti- Arman», mostra-laboratorio al Museo in erba di Lugano (Rivacaccia 1 A, Galleria Central Park, ore 1417 periodo vacanze di Natale e giorno dell’Epifania; 5 fr ingresso, fino al 4 marzo), ispirata all’attività del pittore e scultore francese Arman. «Mi interessano gli oggetti che sono già stati buttati via o utilizzati pochissimo», diceva Arman che recuperava scarpe, occhiali, orologi, pennelli e dopo averli smontati, colorati, ammucchiati e riassemblati, li faceva rivivere in originali opere. La mostra, proposta d’arte che arriva dal Dipartimento Jeune Public del Centre Pompidou di Parigi, specializzato nell’avvicinare i bambini a cultura e arte, è organizzata in un percorso che ricorda una catena di montaggio. I piccoli visitatori la percorrono mentre assistono alla proiezione di due filmati che raccontano il modo in cui Arman trasformava gli oggetti e inventava le sue note «accumulations». Alla fine, il giovane pubblico è invitato all’azione: si partecipa alla costruzione di una grande installazione, un’opera collettiva che cambia di continuo.