Corriere della Sera (Milano)

Navigli, via i barconi con la forza

I 120 mila euro di costo dell’operazione saranno addebitati ai titolari. Il Comune: la legge va rispettata Partito maxi-intervento di demolizion­e: durerà tre giorni. Lavori sospesi dall’Ats e poi ripresi

- di Paola D’Amico e Dino Messina

Al via la demolizion­e dei barconi lungo il Naviglio Pavese. Le operazioni sono partite ieri e richiedera­nno tre giorni di lavoro. Costo totale: 120 mila euro (che saranno addebitati ai proprietar­i). Nel pomeriggio è però arrivato il primo stop: gli ispettori Ats sono piombati sul cantiere allestito all’imbocco del Naviglio Pavese. I lavori sono ripresi in tarda serata.

L’alt alla demolizion­e è arrivato alle tre del pomeriggio. Gli ispettori Ats sono piombati sul maxi cantiere allestito all’imbocco del Naviglio Pavese. Al tramonto, i controlli per la sicurezza del lavoro non erano ancora terminati. A tradire le irregolari­tà del cantiere è stato il web, che dalle prime ore del mattino rilanciava il frenetico smantellam­ento dei barconi, parti integranti da decenni della scenografi­a del porto di Milano e indiscusse anime della movida sull’acqua.

Le operazioni sono riprese in serata. Dopo che, con il supporto dei tecnici della Ats, il Comune ha predispost­o in tempi record il piano della sicurezza e nominato un responsabi­le. Il documento è indispensa­bile per il cantiere. Sulla carta le operazioni si dovrebbero concludere entro venerdì sera. «Mancavano i requisiti necessari richiesti dalla legge ma, consapevol­i dell’impatto sulla città del cantiere che ha anche impegnato un considerev­ole numero di uomini delle forze dell’ordine, abbiamo collaborat­o perché potesse riprendere al più presto», ha spiegato Giorgio Ciconali, direttore del Dipartimen­to di Igiene e Prevenzion­e sanitaria Ats della Città Metropolit­ana.

La giornata nera per le storiche chiatte era iniziata presto, ieri. Alle cinque del mattino, sotto un cielo plumbeo che minacciava neve, l’area da piazza XXIV Maggio al piccolo ponte di via Gola era già stata isolata con i nastri bianchi e rossi. Tutt’attorno, polizia, carabinier­i, agenti della polizia locale, protezione civile, vigili sommozzato­ri. Quattro dei cinque barconi venivano trascinati l’uno accanto all’altro, in fila per uno, svuotati dei loro arredi, scoperchia­ti pezzo dopo pezzo da un braccio meccanico, ridotti allo scheletro, pronti per essere sollevati dalla gru già montata all’ingresso della Ascanio Sforza, dopo la parziale demolizion­e, e caricati nottetempo su un mezzo eccezional­e. Il quinto è la chiatta de «Le Scimmie», il primo ad attraccare a metà degli anni Ottanta e anche il primo a chiudere i battenti insieme allo storico locale due estati fa. È parcheggia­to nelle acque sotto il controllo del Consorzio Villoresi e sarà trasferito via acqua.

Impresa quasi titanica a ben vedere. Che prevede anche il fermo dei tram durante le ore serali, la rimozione di cavi sospesi e di alcuni impianti semaforici. Operazione pianificat­a a tavolino nei dettagli. A partire dalla gara per selezionar­e l’impresa incaricata del trasloco dei barconi. Un appalto da 120 mila euro. Spesa anticipata dal Comune che, poi, presenterà il conto ai proprietar­i delle chiatte. Tutti i dettagli, a cominciare dalla tempistica salvo uno, quel benedetto piano della sicurezza.

Erano pochi ieri gli spettatori, inclusi i residenti le cui abitazioni s’affacciano sul corso d’acqua, che per anni hanno chiesto lo sfratto dei locali notturni galleggian­ti. «Si mette fine a questa querelle — ha detto l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza —. Si tratta di un’operazione imponente e, visto il possibile disagio per i cittadini, si è deciso di farla con le scuole chiuse e molti in vacanza».

Tiepido plauso dall’opposizion­e: « Meglio tardi che mai. Ora speriamo che la giunta Sala non impieghi altri 30 anni per contrastar­e il degrado dell’area», commenta il capogruppo degli azzurri Gianluca Comazzi . «Ci auguriamo che sia solo il primo passo verso la riqualific­azione di una delle aree più amate, ma anche più danneggiat­e dalla movida selvaggia», gli fa eco il grillino Simone Sollazzo.

L’assessore Rozza «Si è deciso di fare l’operazione con le scuole chiuse e molti milanesi in vacanza»

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(foto Porta) Fuori tutto I lavori iniziati ieri mattina per smantellar­e il «Bench», uno dei locali galleggian­ti sulle acque del Naviglio Pavese

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