Corriere della Sera (Milano)

«Abbiamo massacrato noi quell’uomo alla Martesana»

Le violenze di zio e nipote sull’auto pirata. Il ragazzino confessa

- Gianni Santucci

Sul suo profilo Facebook, sotto un ritratto di Al Pacino in versione Scarface, qualche settimana prima di compiere 14 anni, il ragazzino diceva di aver appena iniziato un nuovo lavoro. Started a new job: «Rapine a mano armata». La notte tra il primo e il 2 gennaio, appena arrestato, dopo un paio di settimane di educazione criminale al fianco dello zio Donovan Braidich (21 anni), e al termine di una fuga di quasi 50 chilometri su una macchina rapinata, quello stesso ragazzino però ha iniziato a parlare. E ha ricostruit­o poco più di una settimana di violenza e malavita tra Segrate, Cologno, Bruzzano.

Due auto rapinate, una rubata, un fucile nascosto in una cantina al Gratosogli­o. E infine l’ultima aggression­e (cristalliz­zata ieri mattina nell’inchiesta con una denuncia), la più violenta: un uomo, 37 anni, insultato, picchiato e rapinato il 31 dicembre nel parco lungo la Martesana, all’altezza di Vimodrone. I due rom serbi sono entrati in auto, a velocità piuttosto alta, sulla pista ciclabile dentro il parco, e quell’uomo aveva solo fatto notare che era pericoloso.

Le immagini dell’inseguimen­to riprese dai carabinier­i del Nucleo Radiomobil­e di Sesto San Giovanni e diffuse ieri raccontano la parte finale di un inseguimen­to a folle velocità, partito da Bruzzano (dove la polizia ha intercetta­to i due su una Mini rapinata a Segrate) e finito con l’arresto a Origgio (Varese), intorno alle 20.30 del primo gennaio. Solo nella notte, quando il ragazzino ha iniziato il suo racconto davanti a poliziotti e militari, è stato possibile ricostruir­e nel dettaglio la cronologia dei giorni balordi di zio e nipote.

Il 27 dicembre, a Lacchiarel­la, rubano una Peugeot 107 gialla. Il 29 dicembre, sempre insieme, Braidich e il ragazzino rapinano una Seat Toledo a Cologno Monzese. Vittima, un pensionato (73 anni), che vive in zona. Il 31 dicembre è invece il giorno dell’ultima rapina ricostruit­a dai carabinier­i, quella nel parco lungo la Martesana, a Vimodrone. La vittima è in giro per una passeggiat­a prima della cena di fine anno, si siede su una panchina, nel tardo pomeriggio la Peugeot gialla (rubata 4 giorni prima) attraversa l’area verde passando sulla pista ciclabile. L’uomo fa un gesto di fastidio, i due alla guida se ne accorgono. Tornano indietro, scendono, urlano, insultano: «Che problemi hai?». Poi lo aggredisco­no: lo lasceranno a terra con un braccio rotto, un zigomo fratturato, tagli e lividi sul volto. Scappano con il telefono, il portafogli e lo zainetto della vittima (ieri mattina l’uomo è andato a integrare la sua denuncia ai carabinier­i a Sesto).

Braidich e il ragazzino ricompaion­o il giorno dopo, sempre sulla stessa Peugeot gialla, nel piccolo parcheggio di via Fratelli Cervi, a Segrate. Scendono con una spranga e una forbice da elettricis­ta, minacciano un ragazzo che sta caricando dei pacchi in macchina e gli portano via l’auto. È la Mini che verrà agganciata dalla polizia: alla fine dell’inseguimen­to, il ragazzino non ha provato neppure a scendere dall’auto prima di essere arrestato.

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L'arresto La fase finale dell’inseguimen­to nelle immagini riprese dal Radiomobil­e dei carabinier­i di Sesto

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