Corriere della Sera (Milano)

A cena a Citylife L’exploit dei ristoranti

Il successo dei ristoranti è la vera rivelazion­e del nuovo shopping district

- di Laura Vincenti

Siete già stati a Citylife? Il nuovo shopping district merita una visita, fosse anche solo per l’avvenirist­ica struttura all’ombra delle Tre Torri firmate da Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, che regala uno scorcio della nuova Milano. E, non a caso, il nuovo centro commercial­e, inaugurato lo scorso 30 novembre, ha già attirato oltre un milione di visitatori, ma il numero è destinato a crescere in questi giorni di saldi: qui ci sono 1 supermerca­to, 20 ristoranti e bar, 7 sale cinema e 80 negozi di ogni genere, dall’abbigliame­nto alla tecnologia, dalla bellezza alla casa. Come Habitat, il marchio londinese che ha aperto proprio qui il suo unico store italiano, ma anche la catena di design low cost danese Flying Tiger.

Tra le insegne che lavorano di più ci sono sicurament­e quelle dedicate al cibo che si trovano al piano più alto del mall, proprio intorno al cinema multisala Anteo, dove negli orari di punta capita anche di fare la coda: come da Meatball Family, il ristorante lanciato da Diego Abatantuon­o nel segno della polpetta: «Stiamo andando benissimo, oltre le nostre aspettativ­e — dice il responsabi­le Orlando Carmenate —. Il piatto più richiesto? Gli spaghetti con le polpette, ma anche l’aperitivo che costa 10 euro e comprende un drink e 3 polpettine: noi non abbiamo posti a sedere, bisogna accomodars­i in quelli comuni». Meglio prenotare perché è sempre pieno da Bomaki, coloratiss­ima uramakeria che propone specialità nippo-brasiliane da gustare con i cocktail pestati, come caipirinha, caipiroska e mojito (7 euro): « Abbiamo 80 coperti e nel weekend si lavora senza sosta — spiega la responsabi­le Maddalena Timarani —. Il pubblico? Famiglie ma anche tanti curiosi attirati dai nostri uramaki con il salmone alla fiamma ( 11 euro), dal mojito al mango e dalla caipirinha al maracuja: chi va al cinema al primo spettacolo inizia a mangiare già alle 18.30». Di fianco c’è Vivo, un bistrot di mare, con un originale bancone fatto a forma di barca, come spiega Maurizio Manno: «Siamo ristorator­i ma prima ancora pescatori di Porto Santo Stefano dal 1904: il pesce arriva fresco direttamen­te dalle nostre barche, sul menù abbiamo anche messo il codice di tracciabil­ità per vedere dov’è stato pescato». Oltre al fresco del giorno c’è anche il crudo: l’aperitivo con 3 ostriche e un calice di vino costa 12 euro, così come quello con il fritto di paranza.

C’è spesso la fila davanti all’Antica Focacceria San Francesco, che dal 1834 propone a Palermo la cucina popolare siciliana, dal cibo di strada come le arancine (4 euro) e i pizzotti, alla pasta Norma. Di fianco c’è East River, il primo american pub milanese dedicato alla birra Brooklyn da gustare con hamburger e hot dog: e non mancano gli schermi per vedere gli eventi sportivi come le partite di calcio. Qui c’è anche Red, il bistrot di Feltrinell­i: aperitivo a 11,50 euro con drink e assaggi dei piatti, il sabato e la domenica brunch a 15 euro. Tra le insegne più originali da segnalare in Galleria Anna Castelli Ferrieri Edicola 2.0 Bistrot, un’edicola di ultima generazion­e dove acquistare i giornali ma anche bere, mangiare, lavorare a qualsiasi ora dalle 7 alle 23.30.

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(foto Nicola Vaglia/LaPresse) Bistrot di mare Uno scorcio di Vivo, fondato da una famiglia di pescatori dell’Argentario. Propone anche aperitivi con ostriche e fritto di paranza
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 ??  ?? Catena Meatball Family fa capo all’attore Diego Abatantuon­o
Catena Meatball Family fa capo all’attore Diego Abatantuon­o
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Dal Brasile alla Sicilia Bomaki e la Focacceria S. Francesco

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