Politiche, una sfida tra big
Firma del prefetto, ritardo tecnico. Spunta il nome di Recalcati
Manca ancora la firma del prefetto ma non ci sono rischi per l’election day del 4 marzo. Si delinea il quadro delle liste per le Regionali mentre per le Politiche sfida in città tra i leader nazionali: Salvini, Renzi e Grasso.
La firma del prefetto Luciana Lamorgese non è ancora arrivata, ma chi vede dietro lo slittamento il segnale di un rischio per l’election day è destinato a rimanere deluso. Il governo non rinuncerà all’accorpamento tra i due appuntamenti elettorali, una scelta che permetterà di risparmiare decine di milioni di euro. Il ritardo si deve piuttosto a impedimenti burocratici che interessano l’altra grande Regione chiamata al voto quest’anno, il Lazio di Nicola Zingaretti. Anche per il Pirellone si voterà insomma il 4 marzo, in abbinata con le Politiche.
Intanto, in attesa della formalizzazione della data, il quadro delle liste va componendosi. A sostegno di Giorgio Gori ci saranno il Partito democratico (con capolista il segretario cittadino Pietro Bussolati), ben due liste civiche, una terza d’ispirazione centrista (al Pirellone è nato pochi giorni fa, per aggirare la trappola della raccolta firme, il gruppo consiliare ispirato al movimento di Beatrice Lorenzin) e una quarta, «i Progressisti», che richiamerà invece l’esperienza di Giuliano Pisapia. Dallo schema rimangono per ora fuori i Radicali di Emma Bonino, che dovranno raccogliere le 20mila firme richieste, e gli ulivisti di «Insieme». A entrambe le forze è già stato offerto il soccorso organizzativo del Pd, in caso d’insuccesso coi moduli di sottoscrizione, rimarrebbe comunque in campo l’opzione dell’ospitalità di singoli candidati nelle «civiche» del candidato presidente. Nel campo del centrosinistra rimane aperta la ferita di Liberi e Uguali, la formazione di Piero Grasso intenzionata alla corsa in solitaria anche in Lombardia (nelle prossime ore si dovrebbe conoscere l’identità del candidato alla presidente).
Capolista di Forza Italia potrebbe invece essere l’attuale assessore alla Sanità Giulio Gallera (in alternativa Fabio Al t i tonante o Valent ina Aprea) mentre a guidare la lista leghista dovrebbe essere il salviniano Gianmarco Senna. Nel centrodestra la lista Maroni potrebbe trasformarsi nel punto d’incontro tra i civici uscenti e i centristi di Lupi e Parisi. Chiuderanno la coalizione i Pensionati di Elisabetta Fatuzzo, già presenti in Consiglio regionale e quindi esentati dall’obbligo di raccolta firme.
Sul fronte delle Politiche, Milano «rischia» d’essere terreno di scontro (indiretto) tra i leader nazionali. Probabile che per le liste proporzionali corrano Matteo Renzi (Pd), Matteo Salvini (Lega) e pure Piero Grasso (LeU). Tra i dem collegi uninominali prestigiosi dovrebbero essere riservati allo psicanalista e scrittore Massimo Recalcati e al medico pro-vax Roberto Burioni.
Grossi calibri Per il proporzionale possibile scontro milanese tra Renzi, Salvini e Grasso