Corriere della Sera (Milano)

Il deposito di rifiuti devastato dal fuoco A settembre partì l’esposto dei sindaci

Spente le fiamme, normali per ora i dati sull’aria. Nei capannoni viavai di tir e ruspe in azione prima del fuoco

- di S. Bettoni e E. Bidone

Secondo

autorità locali e residenti da almeno un anno furgoni entravano e uscivano dal magazzino di Corteolona e Genzone andato a fuoco mercoledì notte. E scaricavan­o rifiuti. A settembre i sindaci hanno presentato un esposto a magistratu­ra e carabinier­i. I comitati locali: «Mancano controlli sul territorio».

Cumuli di materiale indistinto e fumante. Detriti. Qualche fiamma. Uno scheletro annerito pericolant­e. Questo rimane del rogo nelle campagne di Corteolona e Genzone, nel Pavese, dopo un giorno e mezzo di lavoro dei vigili del fuoco. Migliaia di tonnellate di rifiuti, plastica, copertoni e chissà che altro, erano state ammassate nei 2000 metri quadri di capannoni sulla provincial­e 31. Un tempo ospitavano una fabbrica di caldaie. Poi, in un silenzio rotto solo da un esposto in Procura, qualcuno li ha trasformat­i in discarica abusiva.

Ore 19 di mercoledì. Una colonna di fumo nero si alza in cielo, tra bagliori rossi e boati.

Allarme acqua Chieste le analisi al pozzo dell’acquedotto che serve quasi tutto l’Oltrepo Pavese

L’incubo della nube tossica nella Bassa inizia così. E si dissolve all’alba del giorno dopo, assieme alle esalazioni disperse nel vento di Pavia: terra funestata da una decina di gravi incendi in due anni. Cosa sia rimasto oltre a questo, lo si legge nelle ordinanze emesse dai due Comuni colpiti (Inverno e Monteleone, Corteolona e Genzone). Tenere chiuse porte e finestre, evitare gli spazi aperti, non mangiare verdure e uova di animali da cortile. Almeno nella zona vicina all’area inquinata e fino a lunedì, quando l’Arpa darà l’esito delle analisi sui microinqui­nanti. Per il resto, «dalla verifica dei valori degli inquinanti generici — spiega l’Agenzia — non si evidenzia alcuna anomalia».

Sulla chiesetta di Cascine San Giuseppe, la frazione di un centinaio di anime che l’altra sera stavano per essere evacuate, c’è un avviso: la messa delle 16.30 della vigilia dell’Epifania è annullata. Il parroco don Luca Roveda ha deciso così. «È una precauzion­e». Lo stesso principio che, mercoledì sera, ha spinto l’unità di crisi riunitasi in municipio ad approntare una palestra per eventuali sfollati. «C’è stata paura — ha spiegato il sindaco di Inverno Enrico Vignati —. Chiederemo controlli anche sul pozzo dell’acquedotto». Lì a poche centinaia di metri si prende l’acqua per quasi tutto l’Oltrepo Pavese.

Ieri mattina, mentre il governator­e Roberto Maroni informava della disponibil­ità di finanziare la bonifica, al mercato di Corteolona sembrava un giorno come un altro. La gente per i banchi, i pensionati sugli usci dei caffè. «Non abbiamo visto nulla — dice una signora — ma non è bello sentire di un disastro a due passi da casa». Qualcun altro parla di una disgrazia annunciata: «Quando c’è troppa immondizia succede così». Anche se i vigili del fuoco non hanno trovato finora le prove del dolo, tutti ripetono la stessa cosa. Dagli ambulanti del mercato al candidato governator­e Giorgio Gori (che parla di «fenomeni oscuri come lo smaltiment­o illecito dei rifiuti » ) fino allo stesso sindaco di Inverno: «Sembra quasi diventato un modus operandi per eliminare i rifiuti». In totale assenza di autorizzaz­ioni allo stoccaggio, i carabinier­i stanno accertando la proprietà dell’area, che sembra di una società milanese. Secondo autorità locali e residenti, da almeno un anno mezzi pesanti e furgoni entravano e uscivano dal sito scaricando materiale. A settembre Vignati e il collega di Corteolona Angelo Della Valle hanno presentato un esposto a magistratu­ra e carabinier­i. «Era nostro dovere. Il via vai è continuato fino a pochi giorni fa, sempre in orari strani. Poi qualcuno ha portato via la pala meccanica usata per ammassare i rifiuti ed è scoppiato l’incendio».

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(foto Milani e Salerno) Lo scheletro Qui sopra, ciò che rimane del capannone. In alto, le fiamme
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 ?? (Foto Milani) ?? Scheletro Ciò che resta del capannone dopo l’incendio sviluppato­si mercoledì sera a Genzone. I pompieri hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme ed ora si attendono i risultati delle analisi per conoscere i dati dell’inquinamen­to dell’aria....
(Foto Milani) Scheletro Ciò che resta del capannone dopo l’incendio sviluppato­si mercoledì sera a Genzone. I pompieri hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme ed ora si attendono i risultati delle analisi per conoscere i dati dell’inquinamen­to dell’aria....
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(Foto Milani) Incendio Le fiamme divampate tra i rifiuti

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