«Territorio a rischio Servono più controlli»
«Cosa è stato fatto per mettere in sicurezza l’area o limitare i danni? Niente». I comitati del Pavese sono concordi del dire che il problema dell’incendio di Corteolona e Genzone è a monte. «I cittadini avevano segnalato il via vai di camion con rifiuti — spiega Gabriele Grossi di “Vivo la Bassa” — , il capannone è a soli 150 metri dalle prime case del paese. È stato fatto un esposto, ma nessuno è intervenuto». Sono mancati i controlli su un territorio a rischio, vista la serie di roghi dolosi del 2017. «Non si riempiono in un giorno duemila metri quadrati di magazzino» prosegue Grossi. Che parla di «infiltrazioni mafiose» e formula richieste precise: monitoraggi costanti, prese di posizione dell’amministrazione per tutelare la salute dei cittadini. Non si risparmia nemmeno Alda La Rosa dell’associazione «Futuro sostenibile in Lomellina»: «È l’anarchia. Situazione terrorizzante». Critica il sistema di autocontrollo delle imprese che smaltiscono rifiuti, «perché non siamo abbastanza maturi» e ricorda la carenza di addetti che vigilino sul problema. «In Arpa mancano almeno cento persone. Dopo il rogo alla Eredi Berté di Mortara ci sono stati sopralluoghi e multe, ma non basta. Si fermino anche i camion per verificare cosa trasportano e dove». Nessun dubbio sulla natura dolosa delle fiamme, che secondo Renato Bertoglio di Legambiente Pavia sono servite a «smaltire plastiche che la Cina non importa più. In provincia abbiamo un problema con la differenziata e tutti ne paghiamo le conseguenze».