Un esercito di tassiste: ma siamo in calo
Meno 25% in due anni. Dalla maternità alla ventenne, le storie delle donne al volante
L’anno record è stato il 2015 con 766 tassiste donna a Milano. Oggi sono 590, il 25 per cento in meno. Cronache dai loro taxi (rosa), tra discriminazioni e solidarietà, tra pericoli per la sicurezza e maleducazione dei clienti. Quattro guidatrici delle auto bianche raccontano al Corriere del loro mestiere. In strada e sulla frontiera. Tra loro c’è Jennifer, donna dopo l’intervento chirurgico fatto tre anni fa.
Sono 590 su 5.390. Quasi l’11 per cento. Una su dieci, anche se in forte calo rispetto all’anno record (766 nel 2015). Le tassiste milanesi raccontano al Corriere del loro mestiere, spesso considerato pericoloso per le donne. Perché a girare tra le circonvallazioni della città può capitare di tutto. Sole per strada, hanno scoperto la solidarietà e i pregiudizi, dei colleghi e dei clienti. Con cui bisogna convivere, i primi, e a cui bisogna saper parlare, i secondi. Anche perché il taxi «è prima di tutto un servizio pubblico» spiegano, sorprendendosi per la cavalleria diffusa e irritandosi per la maleducazione e gli ammiccamenti. Impegnandosi in battaglie per i diritti o i referendum (il «no» alle trivelle coinvolse una nutrita schiera di taxi) o contro abusivismo e app che «distruggono il valore delle licenze». Piccole cronache dalle auto rosa.