Il Teatro delle Albe si affida a Verdi contro i poteri forti
Il gusto per le storie «politiche» e di impegno civile Marco Martinelli e il Teatro delle Albe di Ravenna l’hanno sempre avuto. A volte attingendo dalla cronaca e dalla Storia («Pantani», «Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi», «Slot Machine», «Rumore di acque»), a volte in forma di piccole e grandi commedie satiriche, quasi «favole morali» («Salmagundi» e «Saluti da Brescello», quest’ultima, in forma di reading, sarà in scena al Teatro della Contraddizione domenica 14 gennaio). Con l’Emilia-Romagna spesso a fare da sfondo. È il caso anche di «Va pensiero», scritto e diretto da Martinelli, in scena all’Elfo Puccini da domani ( fino al 14
gennaio, ore 20.30, 32,5-17 euro), con Ermanna Montanari, Alessandro Argnani, Salvatore Caruso, Tonia Garante, Roberto Magnani, Mirella Mastronardi, Ernesto Orrico, Gianni Parmiani, Laura Redaelli, Alessandro Renda. La storia, ambientata all’inizio del secolo in una cittadina dell’Emilia-Romagna governata da una sindachessa chiamata «La Zarina», vede protagonista un coraggioso vigile urbano che, per non obbedire ai poteri forti (l’intreccio di mafia, politica e imprenditoria), si fa licenziare pur di mantenere la propria integrità. La «speranza» risorgimentale, inscritta nei cori e nelle arie delle opere di Giuseppe Verdi, eseguiti dal coro Gli Harmonici di Bergamo diretto dal Maestro Fabio Alberti, fa da controcanto al «pantano» e alla corruzione dell’Italia di oggi.