Corriere della Sera (Milano)

RINCARO DEL BIGLIETTO ATM INEVITABIL­E O SCONSIGLIA­BILE? gschiavi@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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Caro Schiavi, leggo della necessità di aumentare di 50 centesimi il costo del biglietto per risanare il bilancio, obiettivo che sarebbe raggiungib­ile attrezzand­o le strutture mobili e fisse come accade in diversi Paesi europei obbligando tutti i passeggeri a pagare il biglietto di viaggio. È arcinoto infatti che i cosiddetti «portoghesi» rappresent­ano un’altissima percentual­e, che aumentereb­be a dismisura nel caso fosse approvato tale aumento vanificand­o ancora le intenzioni amministra­tive.

CGiovanni Sutti aro Sutti,

ci sono gli aumenti inevitabil­i, quelli ineluttabi­li e quelli sconsiglia­bili. Il rincaro del biglietto del tram, che poi è anche quello dei bus e del metrò, è inevitabil­e quando la necessità è quella di adeguarlo al costo della vita e agli stipendi che crescono. Può essere ineluttabi­le per esigenze particolar­i di bilancio, per tamponare un buco nei conti o per uscite straordina­rie dovute a grandi investimen­ti. È sconsiglia­bile quando i cittadini tirano la cinghia e l’offerta in cambio è modesta in quanto non cambia nulla rispetto a prima. Mi sembra che Milano rientri sia nel secondo che nel terzo caso e la mossa preventiva del sindaco Sala sia un modo per mettere le mani avanti: sul gobbone del Comune c’è il maxi investimen­to nella linea 4 della metropolit­ana, quello che l’ex assessore al Bilancio, Francesca Balzani, non voleva per garantirsi altri margini di spesa, ma ci sono le tasche sempre più vuote dei cittadini, quelli giovani che hanno contratti di lavoro con paghe ai limiti dell’umiliazion­e e quelli anziani con le pensioni continuame­nte decurtate (che oltre ai ticket si accollano spesso il mantenimen­to di figli o nipoti). Queste ultime consideraz­ioni sconsiglie­rebbero politicame­nte un ritocco significat­ivo del prezzo del biglietto, già abbondante­mente rialzato dalla sera alla mattina dall’amministra­zione Pisapia: saremmo al raddoppio nel giro di sette anni. Se Milano vuole incentivar­e il trasporto pubblico in chiave antismog e antiauto, questa non è la strada migliore. In cambio di cosa, poi? Non regge il paragone con Londra e Parigi, dove il costo del biglietto è maggiore: è vero, ma anche la rete metropolit­ana è il doppio, il triplo o il quadruplo della copertura milanese.

A Sala va dato atto di averci messo la faccia, giocando a carte scoperte: se non arrivano i finanziame­nti dalla Regione, la strada forse è segnata. Io mi auguro di no.

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