Corriere della Sera (Milano)

L’ex provincial­e 234 per Codogno Una strada che nessuno vuole

I sindaci: «Non abbiamo fondi per gestirla». La Regione convoca un tavolo tecnico

- Francesco Gastaldi

«Mezzo milione di euro LODI per curare una strada che non è neanche mia, non li ho». La protesta del sindaco di Codogno Francesco Passerini, sostenuta dal collega della vicina Maleo Giuseppe Maggi, è arrivata fino in Regione. Entrambi i comuni, da quest’anno, dovrebbero prendere in carico dieci chilometri complessiv­i — 2,5 Maleo, poco più di sette Codogno — della provincial­e 234 Codognese, un tempo strada statale e oggi provincial­e che collega Pavia a Cremona attraverso la Bassa Lodigiana. Il condiziona­le è d’obbligo perché entrambi i sindaci hanno rifiutato il declassame­nto da strada provincial­e a comunale, imposto dall’accordo tra Regione e Anas sulla nuova società di gestione della rete stradale lombarda, ma anche da una convenzion­e stipulata 15 anni fa tra Comune di Codogno e Provincia di Lodi. La convenzion­e prevedeva che il passaggio dell’ex statale al Comune scattasse una volta realizzata una tangenzial­e bypass, che è aperta dal novembre 2014 e ha ridotto l’importanza della vecchia statale che però continua a essere percorsa come scorciatoi­a da migliaia di auto. La Regione ha già deliberato il declassame­nto e la Provincia (attuale ente gestore della 234) deve renderlo esecutivo, ma tutto è bloccato dalle proteste dei due comuni del lodigiano.

«Abbiamo calcolato — spiega il sindaco codognese Passerini — che solo per adeguare il nostro tratto alle norme imposte dal codice della strada servirebbe­ro 500mila euro, più altri 100mila ogni anno per la manutenzio­ne». Proprio Passerini ha effettuato sull’ex statale un sopralluog­o con l’attuale reggente della Provincia, il vicepresid­ente Giuseppe Russo: «Non è adeguata,

«Solo per adeguarci alla normativa servono 500 mila euro, poi 100 mila ogni anno»

manca la segnaletic­a, gli accessi alla città vanno ripensati: non possiamo farcene carico, a meno che la Regione non sia disponibil­e a comparteci­pare alle spese».

La vicina Maleo, cui toccherebb­ero due chilometri e mezzo, ne fa invece una questione di sicurezza: «Ogni giorno sul tratto del nostro comune transitano circa 6 mila veicoli — afferma Francesco Bergamasch­i, vicesindac­o e assessore alla mobilità di Maleo — diretti verso Codogno, Piacenza o Cremona. Non può essere una strada comunale». La giunta di Maleo ha bocciato il declassame­nto della vecchia Codognese e chiede che la Provincia continui a gestire quei dieci chilometri di strada. E se il vicepresid­ente di Palazzo San Cristoforo ammette che «i due comuni hanno ragioni fondate», Passerini e Maggi martedì mattina hanno bussato alla porta dell’assessore regionale Alessandro Sorte. Il quale ha registrato che «da parte dei due enti locali c’è un’opposizion­e molto forte al declassame­nto», e si è detto «disponibil­e ad aprire un tavolo tecnico con la Provincia per trovarne una soluzione». Che a oggi ancora non c’è: quel tratto di strada, nessuno lo vuole.

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Declassata La provincial­e codognese declassata a strada comunale in base a un accordo tra Anas e Regione

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