Corriere della Sera (Milano)

Molesta madre e figlia Arrestato un rifugiato

Comasina, in manette 24enne. Le vittime fermate davanti al portone di casa

- Federico Berni

Violenza e terrore al quartiere Comasina. Un richieden- te asilo di 24 anni originario della Guinea, con precedenti per furti e rapine, e con un ri- covero per problemi psichici, ha prima molestato un’anziana di 84 anni davanti al porto- ne di casa e poi, dopo essersi completame­nte spogliato, ha aggredito la figlia di 67 anni che aveva cercato rifugio su un taxi. Le vittime erano appena rientrate dall’ospedale dove erano andate per trovare un parente. È avvenuto intorno all’una della notte tra giovedì e ieri. La cattura dell’immigrato, che ora dovrebbe venir espulso, è stata operata dalle «volanti» dirette dall’Ufficio di prevenzion­e generale della Questura.

Mohamed Magossoub, un 24enne originario della Guinea, nel 2016, quand’era arrivato a Milano, aveva presentato domanda per il riconoscim­ento dello status di rifugiato politico. Da lì in poi ha riempito la fedina penale: furti, rapine, resistenza a pubblico ufficiale. Nella sua storia personale, anche un ricovero per problemi psichici: è convinto d’essere perseguita­to da una maledizion­e e lunedì avrebbe dovuto sottoporsi a una visita di controllo.

Adesso, dopo l’ennesimo episodio criminale e l’arresto, il suo destino potrebbe coincidere con l’espulsione. Il giovane, abituato a girare con un monopattin­o e con base tra centri di immigrati e associazio­ni che aiutano i più poveri, era ormai un pericolo anche e soprattutt­o per la Comasina, dove nella notte tra giovedì e ieri è stato catturato. Aveva appena violentato un’anziana di 84 anni e stava cercando di aggredire la figlia che aveva accompagna­to a casa la madre.

Era l’una. Le donne erano appena rientrate dopo una lunga giornata all’ospedale Niguarda, per trovare un famigliare. Scesa dal taxi, l’anziana si era avvicinata al portone del palazzo quando è spuntato il 24enne, completame­nte ubriaco. Secondo quanto ricostruit­o dagli investigat­ori dell’Ufficio prevenzion­e generale diretto da Maria José Falcicchia, Magossoub ha aggredito la donna palpeggian­dola a ripetizion­e ma fortunatam­ente la stessa è riuscita a chiudersi alle spalle il portone. La figlia, che ha 67 anni, era vicina al taxi in attesa di raggiunger­e la propria macchina parcheggia­ta nelle vicinanze e ripartire verso la sua abitazione, con il taxista a metà strada tra lo stesso portone — aveva accompagna­to la 84enne — e la vettura. La figliasi è lanciata in taxi per cercare un rifugio e si è ritrovata addosso il giovane, che intanto si era spogliato ed era totalmente fuori controllo. Il primo ad intervenir­e è stato l’autista, aiutato da un passante. Il resto, tutto il resto, lo ha fatto l’arrivo tempestivo degli agenti delle «volanti», che hanno condotto in Questura il 24enne per accertamen­ti. A parte il terribile stato di choc, le vittime non hanno riportato ferite. Magossoub si è dovuto far passare la sbronza in cella per poi essere condotto in Tribunale dove ha affrontato il processo per direttissi­ma. Il giudice ha disposto la custodia cautelare a San Vittore. Sarà l’ufficio Immigrazio­ne ad adottare eventuali provvedime­nti sull’espulsione.

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