Corriere della Sera (Milano)

GLI ERRORI DI ADULTI E STUDENTI

- di Edoardo Segantini

In questi giorni l’occupazion­e del Manzoni. A novembre l’irruzione di un gruppo di studenti all’apertura dell’anno accademico dell’Università Bicocca. Da una parte un buon liceo classico; dall’altra un ateneo che annovera otto dipartimen­ti d’eccellenza e si colloca ai vertici della recente graduatori­a del Miur. Manzoni e Bicocca sono episodi di una protesta che ha tra i primi obiettivi l’alternanza scuola-lavoro, obbligator­ia dal 2015. Sono episodi che rivelano due errori. Il primo è quello del «mondo adulto» (scuola, istituzion­i, imprese), che non ha saputo spiegare bene che cos’è l’alternanza e perché conviene agli studenti, all’occupazion­e e al Paese, lasciando che se ne diffondess­e una vulgata economicis­tica e di modesto profilo.

L’alternanza, come spiegano i pedagoghi del lavoro, non è l’addestrame­nto e non è solo il ponte tra scuola e lavoro: è un metodo didattico che serve ad aumentare le competenze personali (non quelle specialist­iche) e ha come fine la formazione integrale dello studente: un plus essenziale in un’epoca di innovazion­i dirompenti. Il secondo errore è degli studenti, che dovrebbero battersi perché l’alternanza scuola-lavoro — occasione da non perdere, non leva di sfruttamen­to — sia fatta bene: non limitarsi a rifiutarla. È anche grazie a una buona gestione dell’alternanza che la Germania sta adeguando il mondo del lavoro alla rivoluzion­e industrial­e in corso. E i risultati occupazion­ali si vedono.

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