Corriere della Sera (Milano)

Ubriaco investe zia e nipote all’incrocio

Incidente in Bovisa, due morti: arrestato un vigilante Atm. Gravissima una ragazza

- di Andrea Galli

Ifilippini Wilhelmida e Harold, di 44 e 18 anni, sono le vittime di un italo-tunisino che guidava ubriaco. Il suo tasso alcolemico superava i massimi previsti dalla legge. Erano le quattro e mezza, all’angolo tra via Cosenz e via Durando, alla Bovisa. L’omicida, 25 anni, regolare e con un impiego nella sicurezza di Atm, all’incrocio non si è fermato e ha centrato un’auto che trasportav­a 5 persone.

Una zia e il suo adorato nipote. I filippini Wilhelmida e Harold, di 44 e 18 anni, sono le vittime di un italo-tunisino assassino che guidava ubriaco nella notte di Milano.

Il suo tasso alcolemico, come riferito dalla polizia locale che l’ha arrestato, superava anche se non di molto i massimi previsti dalla legge. Erano le quattro e mezza, all’incrocio tra via Enrico Cosenz e Giovanni Durando, agli estremi lembi del quartiere della Bovisa. L’omicida, di 25 anni, con un impiego nella sicurezza di Atm, guidava una Opel Corsa e percorreva via Durando. Anziché fermarsi e guardare se arrivava qualcuno su via Cosenz, ha tirato dritto proprio mentre proveniva una Clio. Sopra c’erano cinque persone, le vittime e altri tre famigliari, due adulti e una ragazza, la più grave dei feriti: inizialmen­te è stata trasportat­a dalle ambulanze in codice giallo ma le sue condizioni sono drammatica­mente peggiorate. Quando gli stessi soccorsi sono arrivati alla Bovisa, per zia e nipote c’era poco da fare, deceduti a causa del forte impatto dell’incidente. Il ragazzo si è spento subito mentre per la donna è stata inutile la corsa in ospedale, come inutili sono stati i tentativi dei medici di salvarla.

L’italo-tunisino, forse perché contuso e in stato di choc, non ha cercato la fuga, o quantomeno non è riuscito nemmeno a iniziarla. Il Nucleo radiomobil­e della polizia locale, che si occupa dell’inchiesta, ha appurato quanto avesse bevuto e l’ha ammanettat­o. Dell’assassino non sono note al momento le generalità perché gli inquirenti hanno scelto di non comunicare la sua identità, a differenza delle vittime: la zia si chiamava Wilhelmida Delfin Lagula e il ragazzo Harold Delfin Dumaguing.

L’italo-tunisino aveva trascorso la serata e gran parte della nottata a far baldoria con amici, forse proprio nello stesso quartiere di periferia, prima di mettersi in marcia con destinazio­ne la casa nel primo hinterland milanese. Il nucleo dei filippini era diretto a un incontro di preghiera, in programma all’alba. Dopo lo scontro, le due macchine hanno proseguito andando a centrare altre vetture parcheggia­te in via Cosenz, con la carambola della Clio continuata fino a quando ha incontrato una recinzione. L’incrocio, come raccontato da chi abita nella zona — le prime richieste d’intervento sono partite proprio dai residenti, svegliati dall’enorme frastuono che ad alcuni ha fatto pensare «a una bomba» —, non compare nell’elenco dei più sicuri, in conseguenz­a della difficoltà di «affacciars­i» allo stop mantenendo un’ampia e pulita visuale. Tuttavia, nulla di estremamen­te pericoloso. Ma in prossimità della precedenza, il 25enne non ha neanche rallentato. Anzi, al contrario, andava veloce: altrimenti, è plausibile pensare dopo la ricostruzi­one dei vigili, gli esiti dello scontro non sarebbero stati così devastanti e non ci sarebbero stati due deceduti.

 ??  ?? Alla chitarra Harold, la vittima di 18 anni
Alla chitarra Harold, la vittima di 18 anni
 ?? (foto Vaglia) ?? Lo scontro Le auto coinvolte nell’incidente all’angolo tra via Cosenz e via Durando
(foto Vaglia) Lo scontro Le auto coinvolte nell’incidente all’angolo tra via Cosenz e via Durando

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy