Dentro il vecchio convento case di lusso e parchi Via Orti, rivoluzione 2020
Cantiere sul complesso abbandonato. Protetti gli edifici storici
Ci sono voluti più di due anni per ottenere le autorizzazioni al cambio di destinazione d’uso e il via libera della Sovrintendenza. Ora il monumentale progetto di valorizzazione dell’area abbandonata tra via Lamarmora e via Orti, vicino alla caserma, è pronto a partire. Gli scavi iniziano tra poco e il cantiere (75 milioni di spesa) durerà massimo due anni, visto che al momento si ritengono improbabili ritrovamenti archeologici che possano rallentare i lavori. Nei piani, a fine 2020 tutto sarà pronto. A realizzare il progetto è una società del gruppo Bnp Paribas che nel 2015 ha comprato dall’Università Cattolica, per 24 milioni, il terreno — 15 mila metri quadri, per due terzi occupati dal parco. E ha affidato il progetto residenziale, Horti, all’architetto Michele De Lucchi.
Ad oggi il verde è di 10 mila metri quadrati abbandonati ma con tigli, cedri e alberi ad alto fusto; circa 2 mila resteranno a uso pubblico tutelato, con orti e piante officinali. Il resto sarà inglobato nel progetto residenziale privato. «Verrà ristrutturata la grande villa del XIX secolo che si trova al centro dell’area e saranno recuperati gli altri due edifici storici dell’ex convento, la lavanderia e il casello», anticipa Michele Latora, Ad di Bnp Paribas Repd (Real estate property development). L’intera via Orti verrà riqualificata (marciapiedi e manto stradale compresi) e saranno edificate sei villette indipendenti, invisibili dall’esterno. Mentre su via Lamarmora sorgerà un quinto edificio del complesso, con terrazze e giardini. «La vendita degli alloggi non è ancora iniziata, ma sono già stati opzionati circa trenta appartamenti su ottanta», annuncia Latora. Così era successo anche per l’altro grande progetto immobiliare in centro, il Litta, vicino al Castello Sforzesco (oggi quasi sold out). «Il progetto fa parte di un risiko immobiliare positivo per la città, che coinvolge le caserme — ricorda Enzo Albanese, ad di Sigest —. Senza bisogno di consumare altro suolo, si restituiscono ai milanesi edifici di prezioso valore storico. La città è piena di spazi non utilizzati». Nella stessa via Lamarmora ci sono la clinica Città di Milano chiusa da anni, l’immobile inutilizzato della famiglia Ceschina al civico 23, la Vecchia carrozzeria pericolante da tempo. «Ma penso anche all’enorme area di viale Jenner. Se pubblico e privato collaborano, si ottengono i progetti migliori», dice ancora Albanese. All’Università Cattolica l’incasso (i 24 milioni di Bnp Paribas Repd) serve per coprire in parte la ristrutturazione delle caserme Montello e Santa Barbara (88 milioni in totale), e ha ottenuto in cambio la Garibaldi di piazza Sant’Ambrogio. Nella Montello di via Caracciolo traslocherà la polizia. In quella di via Perrucchetti andrà invece l’esercito, col reggimento Trasmissioni. In quella di piazza Sant’Ambrogio, infine, l’università creerà uno dei maggiori campus d’Europa.